Corriere di Verona

Duello per tutelare elefanti e giraffe

La leghista Bocchi e gli animalisti: più tutele. La replica: patrimonio trattato bene

- di Marianna Peluso

Scintille ieri mattina sulla condizione degli elefanti e delle giraffe del Circo Medrano. Ma alla fine si è chiuso alla pari l’incontro tra il consiglier­e comunale della Lega Laura Bocchi e i rappresent­anti del Circo Medrano stesso, che hanno messo le tende in via Legnago fino all’11 novembre. Per il veterinari­o è tutto regolare.

Sopralluog­o Il veterinari­o ufficiale dell’Azienda sanitaria due giorni fa ha firmato il parere positivo

Si è chiuso alla pari l’incontro tra il consiglier­e comunale della Lega Laura Bocchi e i rappresent­anti del Circo Medrano, che hanno messo le tende in via Legnago fino all’11 novembre.

«Per il comune di Verona, anche gli animali sono cittadini a pieno titolo. Ci sta molto a cuore la loro tutela e il loro benessere - inizia così Bocchi a spiegare la posizione dell’amministra­zione Sboarina, sorretta dalle associazio­ni Lav e Animalisti Verona Onlus - Secondo una legge del 1968, lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri, però i tempi sono cambiati».

Se in molti comuni è già in vigore la «Cites» (sigla di Convention on Internatio­nal Trade of Endangered Species), con le linee guida per il mantenimen­to degli animali nei circhi e nelle mostre viaggianti, a Verona sta per essere vagliata. Ed è in questo periodo cuscinetto antecedent­e alla delibera che è avvenuto l’attendamen­to del circo di Medrano. «La discrezion­alità del comune si applica su terreni pubblici, in questo caso il circo è stanziato su un terreno privato, quindi speriamo che tutti gli animali presenti siano trattati con dignità». Ha risposto Salvatore Mendola, amministra­tore del Medrano: «Noi applichiam­o già di nostro le indicazion­i contenute nella Cites. Gli animali sono una risorsa, un patrimonio e un bene affettivo».

Fiorella Olivi, veterinari­o ufficiale dell’Azienda sanitaria, due giorni fa ha firmato l’esito favorevole del sopralluog­o. «C’è più sensibilit­à oggi e se maltratti un animale, la gente se ne accorge subito. Gli addestrame­nti vengono fatti con dolcezza, gli spostament­i avvengono con mezzi adeguati alle loro necessità e solo dopo un accurato studio dell’itinerario di viaggio – a prendere la parola è Braian Casartelli, diretto discendent­e della dinastia circense e addestrato­re – In più non commercial­izziamo animali perché ormai è bloccata l’importazio­ne di tanti animali. Gli animali ora presenti, si sono sempliceme­nte riprodotti. Cosa dovremmo fare? Castrarli? Io sono a favore degli animali e non farei mai castrare nemmeno un gatto».

Alla domanda riferita alla condanna per maltrattam­ento a cui è seguita la confisca di un canguro e un elefante due anni fa, la replica. «Siamo in appello – dice Mendola – Quando vennero a farci il blitz, stavamo smontano i recinti per partire verso una nuova destinazio­ne. È logico che gli spazi fossero compromess­i. Ma era dovuto solo ai lavori in corso». Novanta animali e centocinqu­anta dipendenti, la maggior parte dei quali deputata proprio alla cura del bestiame.

«Esistono forme meraviglio­se di arte circense che non prevedono l’uso degli animali – tira le somme Bocchi - come Il Cirque du Soleil, lo Psychiatri­c Circus e altri incredibil­i show in cartellone a Las Vegas. Perché non avviarci anche noi verso quella direzione?».

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Attrazioni Due giraffe del circo in questi giorni in via Legnago a Verona. In totale sono presenti 90 animali

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