Pd, Benini è il capogruppo, Padovani resta nel partito Lega: caso doppi incarichi
Due settimane dopo la «serata Zelger», Carla Padovani non è più la capogruppo del Pd in consiglio comunale. Come si ricorderà, in quella caldissima serata del 4 ottobre, la Padovani aveva votato a favore della mozione antiabortista del leghista Alberto Zelger, contro cui erano insorte associazioni femministe, partiti di centro e di centrosinistra per tutta l’opinione pubblica favorevole alla legge 194. Quella sera stessa, gli altri 3 consiglieri comunali del Pd avevano sfiduciato la loro capogruppo, con un gesto che però valeva praticamente zero.
L’altra sera, invece, la sfiducia è stata protocollata e adesso è diventata effettiva. La Padovani ha confermato che resterà comunque nel Pd, ed il nuovo capogruppo è Federico Benini, ossia il consigliere più votato dagli elettori. Benini è stato peraltro promosso solo perché così dice il regolamento, visto che i 4 consiglieri non riescono a mettersi d’accordo su chi eleggere. I primi auguri al nuovo capogruppo sono arrivati ieri da Michele Bertucco (Sinistra in Comune) secondo il quale «è positivo che il gruppo del Pd abbia risolto la sua crisi interna. L’opposizione veronese – aggiunge - ha molto da lavorare contro questa amministrazione che sui temi importanti per la città sta facendo poco e male, e quindi a Federico Benini vanno i migliori auguri di buon lavoro con l’auspicio che proprio dall’attività per la città e i quartieri sia possibile costruire l’alternativa al governo delle destre».
Sul fronte degli altri partiti, da registrare come abbia cambiato capogruppo anche Battiti, il movimento che fa capo al sindaco Sboarina. Dopo la scissione di Verona Domani (che ha portato con sè il capogruppo uscente, Marco Zandomeneghi) Battiti ha eletto all’unanimità Daniele Perbellini, uomo di fiducia di Daniele Polato, che accresce ulteriormente in questo modo il suo «peso politico».
Sul fronte della Lega, infine, la novità arriva da Facebook, dove Paolo Paternoster ha scritto un lungo post. al cui interno ci sono tre righe di rilievo. Paternoster scrive infatti che «in Lega sono vietati i doppi incarichi, per etica di comportamento: abbiamo da sempre combattuto - aggiunge - chi, ricoprendo con ingordigia due careghe contemporaneamente, non lascia spazio ad altri fratelli di partito, impedendo loro di fare nuove esperienze e crescere politicamente». Paternoster parla di sé e delle sue dimissioni da segretario. Ma sono note le polemiche sul doppio incarico di Vito Comencini, consigliere comunale e deputato.