Un operaio trovato morto nel capannone La sera prima doveva chiudere il magazzino
Il portone rimasto aperto, le luci ancora accese. Il dipendente della «Girardi Pubblicità», azienda veronese specializzata nella cartellonistica pubblicitaria stradale, si è accorto subito che c’era qualcosa di strano all’interno dello stabile di via Spineta, nella zona industriale di Vallese di Oppeano. L’uomo, poco prima delle 7 di ieri, si è presentato regolarmente al lavoro e, una volta all’interno del capannone, si è trovato di fronte al corpo senza vita di un collega, l’operaio moldavo Adrian Croitoru. Steso in mezzo a uno stretto corridoio, una ferita alla testa e il sangue tutto attorno. L’allarme è scattato subito e i carabinieri del radiomobile di Legnago si sono precipitati sul posto insieme ai colleghi della stazione di Oppeano. Il personale del 118, intervenuto insieme ai tecnici dello Spisal dell’Usl 9, non ha potuto fare altro che constatare la morte dell’operaio, 41 anni. La salma è stata trasferita all’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Borgo Roma, in attesa di autopsia. Secondo una prima ricostruzione, Croitoru potrebbe essere stato stroncato da un malore improvviso mentre si trovava da solo all’interno del capannone. Cadendo poi sul pavimento, si sarebbe provocato la ferita alla testa. Il decesso, quindi, potrebbe risalire alla serata di giovedì. I colleghi hanno spiegato come Croitoru fosse rimasto per ultimo all’interno del capannone, giovedì sera. Sarebbe stato lui a dover chiudere. La moglie, residente a San Vito di Legnago con le due figlie (la famiglia si era trasferita da poco da Montagnana, nel Padovano), lo aveva cercato al cellulare più volte, senza ottenere alcuna risposta. Ieri mattina, il tragico epilogo. Nel pomeriggio, Spisal e carabinieri sono poi intervenuti insieme a 18 e vigili del fuoco in un’azienda di Bovolone dove una operaia di 53 anni è rimasta incastrata sotto un muletto ribaltatosi all’improvviso. La donna non sarebbe in gravi condizioni.