«Dalla città una reazione pacata e dignitosa È una prova di maturità»
«Dignità e rispetto delle istituzioni». Il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, non entra nel merito delle questioni legali ma guarda con gli occhi della città al processo per gli ex-vertici di Banca popolare di Vicenza, che partirà il primo dicembre prossimo, dopo il rinvio a giudizio degli ex amministratori, a partire dall’ex presidente Zonin. Il Comune, che Rucco (centrodestra) ha ereditato dall’ex-sindaco Achille Variati (centrosinistra) vincendo le elezioni lo scorso 10 giugno, si costituirà parte civile e porterà in dote anche l’analisi sull’impatto economico del crac dell’ex banca vicentina, redatta nelle prime settimane di attività da parte della giunta. Secondo quello studio, nella sola provincia di Vicenza si è dissolto un patrimonio di 2,2 miliardi di euro, con 34 mila famiglie coinvolte che hanno perso, ciascuna, una media di 45 mila euro in titoli e azioni.
Sindaco Rucco, come legge il rinvio a giudizio per gli ex-vertici di BpVi?
«Lascio che la giustizia faccia il suo corso. Se hanno deciso per il rinvio a giudizio evidentemente significa che ci sono i presupposti per farlo e io non posso che prenderne atto. Dico però che in vista dell’udienza del primo dicembre il Comune si costituirà parte civile nel processo e ho già incaricato il professore-avvocato Giovanni Caruso, del foro di Padova, di redigere la documentazione necessaria».
Secondo lei come reagirà
la città?
«La città vive il processo, e anche questa fase, con grande dignità e con profondo rispetto delle istituzioni che stanno mandando avanti il processo. Non ci sono isterismi e questo, lo dico ai vicentini, è un segno di grande maturità. Ma a dire il vero non avevo alcun dubbio in merito».
Non a caso lei si è sempre opposto all’ipotesi del trasferimento del processo per motivi di ordine pubblico...
«Personalmente non avevo mai creduto all’ipotesi di un trasferimento, perché sono convinto che Vicenza sia un ambiente compatibile con il processo. La difesa ha provato questa strada ma non vedevo alcun motivo alla base di quell’istanza».
Nelle ultime settimane c’è stata pure l’ipotesi di portare il processo a Mestre.
«Sì, ma quella è una questione di spazi, organizzativa, non è la stessa cosa. Tutto dipende da quanta gente parteciperà al processo, ma Mestre non è poi così distante».
Cosa si aspetta ora?
«Che prevalga la verità e che si dia spazio ai risarcimenti, qualora ci fossero responsabilità accertate in fase di giudizio. Questo è un punto molto importante per la città e per i vicentini che sono stati danneggiati».
A proposito dei risarcimenti, lei la settimana prossima incontrerà a Mosca il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per la chiusura di una mostra d’arte. Parlerà con lui di questo?
«Sì, credo che parlerò con il premier della questione dei fondi per i risarcimenti ai risparmiatori danneggiati, anche se l’incontro è legato a tutt’altra tematica». Gian Maria Collicelli
La prossima settimana incontrerò il premier Conte e gli parlerò dei risarcimenti