Bergonzoni, ironia sul palco del Filarmonico
«Vedo un anziano che sorprende i ladri in casa, li sorprende ballando, e vedo il ladro davvero sorpreso, andarsene senza rubare niente, è un caso di veemenza senile». È uno dei giochi di parole con cui Alessandro Bergonzoni, appeso a un trabattello ribattezzato «pensostruttura», ha conquistato il pubblico del Teatro Filarmonico nel primo incontro, ieri sera, della rassegna invernale organizzata dall’associazione culturale Idem. Nell’ambito del filo conduttore di questa undicesima stagione di Idem, «Genio e follia», il comico bolognese è stato interprete unico della sua ultima produzione «Trascendi e sali» che ha segnato al debutto, nello scorso giugno all’Elfo di Milano, due settimane di sold out. Bergonzoni ha portato il pubblico a riflettere, tra le risate, come di consueto nelle sue narrazioni teatrali, su temi scottanti, passando con la sua imprevedibilità dall’immigrazione alla violenza istituzionale perpetrata su persone come Cucchi e Aldrovandi. Il suo invito a pensare, andando più in alto, viene lanciato dai teatri d’Italia, stando ben lontano da Tv e talk show. «Sono un alce in deltaplano – ha detto – scappo dalle mani di chi mi vuole satiro, parodistico, comico, attoriale»». Il prossimo appuntamento con Idem sarà il 12 novembre con le «Anomalie eccelse» raccontate da Massimo Recalcati, alle 21, sempre al Filarmonico (ingresso liberoi, www.idem-on.net).