Trentino alla Lega Il veronese Fugatti vince a valanga
L’«effetto Salvini» si sente anche in Alto Adige, i Cinque Stelle calano nelle due Province autonome Il neopresidente nato a Bussolengo e cresciuto a Dolcè. Gli amici: «Se lo merita»
Oltre al vino, Verona si distingue per un singolare prodotto da esportazione: i presidenti di Regione (diverse dal Veneto). Dopo quello del Friuli Venezia Giulia, il leghista Massimiliano Fedriga, nato nello stesso quartiere popolare, Saval, che ha visto crescere Lorenzo Fontana, oggi ministro della Famiglia e della Disabilità, è la volta di Maurizio Fugatti.
Il volto della Lega che si issa ai piani che contano della Provincia autonoma di Trento (di fatto una Regione), dove per vent’anni il centrosinistra autonomista aveva spadroneggiato, ha natali scaligeri. Fugatti è infatti di Bussolengo, ma la famiglia è originaria di un piccolo comune della Val d’Adige, Brentino Belluno. I Fugatti si sono poi trasferiti a Dolcè, dove hanno una azienda agricola e dove tutt’ora abita la sorella, Barbara. Maurizio si è poi stabilito appena al di là dal confine provinciale, nel comune trentino di Avio, dove è sbocciata la sua carriera politica. Ma a Verona ha ancora molti amici, come Ivan Castelletti, politico di Dolcè, con un passato nella Lega. «Abbiamo frequentato la stessa scuola superiore, a San Michele all’Adige – ricorda – eravamo in collegio assieme. Era stato eletto presidente del consiglio d’istituto, già allora era un leader. Un ragazzo molto intelligente e preparato». Dopo le superiori, Fugatti si è laureato in giurisprudenza a Bologna ed è diventato commercialista, gravitando spesso sul Veronese per la sua attività professionale. Tra le sue conoscenze a cavallo tra politica e vita professionale c’è quella con Massimo Girelli, funzionario Unicredit che nel 2013 si candidò sindaco per la Lega nella natìa (di entrambi) Bussolengo. «Ricordo che Maurizio venne a sostenermi in campagna elettorale, assieme a Zaia e molti altri – dice Girelli – È una persona molto alla buona, un bravo ragazzo che tiene molto alla famiglia e ai suoi bambini. E allo stesso tempo è una mente molto fine». Anche Girelli nel frattempo è uscito dalla Lega, ma la stima per Fugatti è immutata: «Ha fatto una gran campagna elettorale, che raccoglie i frutti di un lavoro di anni in una terra dove la Lega non ha mai avuto molto seguito. È stato bravissimo».
Fugatti è diventato governatore con il 46,7% dei consensi (124.590 voti), al di sopra della soglia del 40% che fa scattare il premio di maggioranza. Dopo l’exploit del Carroccio a Bolzano, ora anche Il Trentino si risveglia allineato al Nordest, sintonizzato sugli umori nazionali con l’unica eccezione del Movimento 5 Stelle che fa flop.