Alternanza scuola-lavoro oltre 23mila studenti «in classe» dagli artigiani
«Sono trascorsi quindici anni dalla prima sperimentazione regionale dell’alternanza scuola lavoro – sono le parole di Andrea Bissoli, presidente di Confartigianato Verona e membro della giunta camerale – e ne sono passati tre dalla sua introduzione obbligatoria nei percorsi scolastici di tutte le scuole superiori di ogni ordine e grado. Il bilancio, per quanto riguarda l’artigianato e il mondo della piccola e media impresa è senz’altro positivo. Positivo anche che lo scorso 11 ottobre sia stato siglato il Protocollo di Intesa regionale per l’Alternanza Scuola Lavoro, approvato dalla Giunta della Regione Veneto, in collaborazione con Unioncamere, sindacati, associazioni datoriali dell’artigianato, dell’industria, dell’agricoltura e del commercio, mondo delle cooperative e delle professioni, associazioni dei manager e dei dirigenti d’azienda. Il protocollo punta ad aumentare la qualità dei percorsi di alternanza scuolalavoro, favorendone la diffusione».
A confermare l’esito positivo di questo primo triennio ci sono i dati riferiti dai 62 ordini di scuola veronesi coinvolti, per un totale di 23mila studenti che in terza, quarta e quinta superiore, hanno affrontato un periodo di apprendimento in una delle 8500 aziende scaligere ospitanti. «Bisogna precisare che alternanza scuola-lavoro non significa inserimento nel mondo del lavoro. Non è né uno stage né un tirocinio – spiega la professoressa Laura Parenti dell’ufficio scolastico provinciale – perché lo studente non perde il suo status: semplicemente va a imparare una materia in un ambito non formale (dove per formale va intesa la scuola e informale la famiglia, gli amici, ecc)». Resta ancora un problema fondamentale: la forbice tra domanda e offerta è troppo larga. «Di 96mila imprese artigiane sul territorio, soltanto 1010 sono iscritte al Rasl (il Registro Alternanza Scuola Lavoro)» conclude Pietro Scola, responsabile del registro delle imprese. Per promuovere questa buona pratica soprattutto tra gli esercenti artigiani, che rappresentano una vera opportunità per gli studenti degli istituti tecnici, tenuti a investire un numero maggiore di ore rispetto ai colleghi liceali, l’Ente Bilaterale per l’Artigianato ha istituito dei fondi accessibili tramite bando, per ottenere rimborsi fino a 700 euro per ragazzo accolto, per un massimo di 7 mila euro e ha attuato una semplificazione delle procedure di iscrizione online al Rasl.
Scola Ancora poche le imprese che si sono iscritte al registro