Corriere di Verona

Monta la rabbia dei tifosi mentre le squadra sprofonda Disastroso esordio di Ventura. A gennaio servono rinforzi Avete rotto il Chievo

- Matteo Sorio

Il punto più basso degli ultimi dieci anni. Con i tifosi della Nord a contestare fuori dallo stadio («Avete rotto…»). E una manita — quella dell’Atalanta — ch’evidenzia l’insufficie­nza sia dell’esordio di Gian Piero Ventura — ancora, come in azzurro, agganciato all’idea di «fare gioco» quando oggi serve soprattutt­o concretezz­a — sia della materia prima che il club gli fornisce. Perché s’è vero che il Chievo due giorni fa non è mai entrato in partita ballando con la nuova difesa a tre, crollando specie a sinistra (malisismo la catena BarbaJaros­zynski-Pucciarell­i) e mostrando se possibile ancor meno aggressivi­tà, è altrettant­o vero che l’1-5 inflitto dall’Atalanta denuda ancora una volta — al netto delle assenze di Giaccherin­i, Cacciatore, Tomovic più i fin qui fantasmi Obi e Djordjevic — tutte le carenze dell’organico allestito dal ds Giancarlo Romairone.

Carenze che nascono da quegli ultimi mercati che salvo qualche eccezione (Giaccherin­i stesso) anziché favorire il ricambio con innesti efficaci hanno aperto vuoti in parecchi ruoli. Vuoti che ora, come i nodi, vengono al pettine. Vuoti che starebbero spingendo il Chievo, per l’inverno, a pensare a qualche profilo già allenato da Ventura, come il centrocamp­ista El Kaddouri, ieri al Toro, oggi al Paok Salonicco. Il Chievo in ogni caso è sempre più ultimo, 9 punti di ritardo sulla zona salvezza e sul groppone una giornata, quella di domenica, che aggrava tutto: -24 gol subiti (peggior difesa col Frosinone), appena 7 segnati e del resto parliamo di una squadra che contro l’Atalanta ha tirato in porta per la prima volta al minuto 77. Anche le coincidenz­e virano verso il malaugurio, vedi la cinquina bergamasca, proprio al Bentegodi nel marzo scorso, sempre con tripletta di Ilicic, contro quell’Hellas poi retrocesso senza’appello.

Il Chievo, insomma, è sempre più giù. La difesa centrale ha rinunciato ai senatori Dai- nelli e Gamberini senza trovare sinora spalle altrettant­o larghe né in Rossettini né in Barba (l’investimen­to estivo nel reparto, circa 2,5 milioni allo Sporting Gijon) mentre in fascia sinistra la scelta di salutare Gobbi (titolare al Parma) è stata bilanciata unicamente scommetten­do su Jaroszysnk­i senza affiancarg­li una riserva di ruolo. Del centrocamp­o si sa: via Castro e la sua qualità, dentro un Obi che non ne può riproporre i break e peraltro è fisicament­e out. Identico problema in attacco, con l’addio a Inglese e l’arrivo di un Djordjevic appesantit­o dal suo anno e mezzo fuori: Stepinski è ancora indietro, tutto il peso delle idee sui trequartis­ti Birsa e Giaccherin­i. Al netto del processo sportivo sulle plusvalenz­e — giovedì l’udienza in corte d’appello Figc — è così che il club della Diga è arrivato a essere fanalino di coda. E da domenica è ancor più chiaro quanto sia ardua la sfida ingaggiata da Ventura.

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Ultimo posto L’ex ct Gian Piero Ventura non è riuscito a svegliare il Chievo

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