Le minoranze fanno muro «Una manina a Palazzo»
Le opposizioni per la prima volta unite attaccano la giunta: «Non fa nulla. E quel poco che fa, lo copia»
Tutte le minoranze (ed è la prima volta) unite nell’accusare la giunta Sboarina di non produrre nulla, e di «copiare» dalle minoranze quel poco che fa. Sventolando una «manina» (un riferimento a quella evocata da Di Maio sul condono) che in questo caso «copia», si ritrovano a un tavolo i rappresentanti di Pd, 5S, Lista Tosi e Verona Ama.
Tutte le minoranze assieme (ed è la prima volta) per accusare la giunta Sboarina di non produrre nulla, e di «copiare» dalle minoranze quel poco che fa. Sventolando una «manina» (un riferimento a quella evocata da Di Maio sul caso del condono) che in questo caso «copia», si ritrovano allo stesso tavolo i rappresentanti di Pd, Cinquestelle, Lista Tosi e Verona Ama. Concordano, anche se non presenti fisicamente, Verona Civica e Sinistra in Comune.
«La giunta non produce delibere – attacca Elisa La Paglia, del Pd – e il consiglio comunale ormai si riunisce solo per parlare di temi che non sarebbero di competenza comunale, come nel caso degli attacchi alla legge sull’aborto, oppure per decisione delle minoranze, come accadrà col prossimo consiglio straordinario sulla Fondazione lirica. In compenso – aggiunge– da un anno vengono maldestramente copiate le nostre proposte». Esempi concreti? Si snocciola l’elenco. La Paglia cita il caso dell’Arsenale: «In commissione, avevo portato i responsabili di Ars Elettronica: dopo di che l’assessore Segala ha chiesto qualche numero telefonico di Linz (in Austria, dov’è poi andata in sopralluogo, ndr) e non l’abbiamo più sentita, ed avvisiamo i professionisti che con questi metodi corrono il rischio di un ‘furto di proprietà intellettuale’…». Alberto Bozza (Lista Tosi) parla della sicurezza sui bus: «Noi avevamo proposto cabine blindate per i guidatori, la maggioranza aveva fatto proposte diverse. Bene. Poi si concorda un testo che vada bene a tutti. Ma la consigliera Paola Bressan (Battiti, ndr) scopiazza il testo della mozione condivisa, fa ritirare le firme della maggioranza da quel testo e ne presenta uno, per così dire, ‘suo’. E non è la prima volta – conclude Bozza, tra i consensi dei presenti – che la Bressan agisce come…manina». Marta Vanzetto (M5S) cita le proposte per il «ponte dei strachi» (Ponte Garibaldi, su cui poco prima proprio la Bressan aveva tenuto una conferenza stampa per la valorizzazione delle statue esistenti, ndr) e il regolamento sul verde pubblico «che noi avevamo chiesto di varare: il 23 marzo ci avevano risposto che erano pronti, poi più nulla!» Alessandro Gennari (M5S) conclude tuonando che «Sboarina è davvero un ‘re tentenna’!» E Michele Bertucco (Sinistra in Comune), in una nota ribadisce che «da qualche mese il Consiglio si riunisce solo su proposte delle minoranze mentre la giunta non produce nulla».
Immediata la replica del sindaco, Federico Sboarina: «Finalmente – ironizza - uno scatto di orgoglio da parte dell’opposizione! Peccato però che sia venuto su roba di poco conto. Le minoranze si preoccupano del Ponte degli Strachi o delle start up all’Arsenale, noi facciamo 3 milioni di asfalti, la variante alla Statale 12, il restauro dell’Arena con 14 milioni e il filobus. L’Armata Brancaleone che ha perso tutte le elezioni non ha argomenti se non livore o strumentalizzazioni – conclude - mentre noi registriamo il successo dell’estate in Arena, il Giro d’Italia nel 2019, la candidatura all’adunata degli Alpini nel 2020 e a Capitale della Cultura 2021, l’approvazione della variante 23, la progettazione del nuovo casello di Verona sud, il bando per il nuovo stadio ed il rilancio del Camploy con Celentano».
Sboarina Accuse livorose da un’armata Brancaleone senza argomenti