Genitori e nonna lo fanno arrestare dopo anni di botte
Terrore in una famiglia veronese. Il pm: botte e soprusi quotidiani per avere soldi
Mamma, papà e nonna novantenne costretti a «un clima di costante terrore» dal figlio che alla fine, esasperati, sono stati costretti a far arrestare.
Mamma, papà e nonna novantenne costretti a «vivere in un clima di continuo terrore». In preda al costante timore di una nuova aggressione, della prossima minaccia, di un’ulteriore richiesta di denaro da parte di quel figlio che alla fine, esasperati, sono stati costretti a denunciare. E così, da domenica, dietro le sbarre del carcere di Montorio si trova un veronese.
Ha 31 anni (di lui omettiamo ulteriori dettagli identificativi per tutelare la privacy delle persone lese, ndr) e ieri mattina è stato sottoposto all’udienza di convalida in cella dal giudice per le indagini preliminari Marzio Bruno Guidorizzi. Al termine dell’interrogatorio, il verdetto del magistrato è stato all’insegna della fermezza: la permanenza a Montorio dell’arrestato si protrarrà ancora. Troppo gravi, del resto, le accuse che gli vengono contestate dal pm Elvira Vitulli, che conduce l’inchiesta per maltrattamenti a carico del 31enne. A bloccare una volta per tutte le violenze, i soprusi e le angherie quotidiane di cui si sarebbe reso responsabile il veronese (l’intera vicenda si svolge in un comune dell’hinterland), sono stati i carabinieri della stazione di Villafranca: con il loro intervento in piena notte, i militari dell’Arma hanno salvato l’intera famiglia da un’ennesima aggressione ai loro danni. Una condotta violenta, quella del figlio, diventata purtroppo abituale: in base alla ricostruzione delineata nel capo d’imputazione dalla procura, il 31enne maltrattava i genitori conviventi tenendo abitualmente nei loro con- fronti un atteggiamento violento e vessatorio, ingiuriandoli e minacciandoli sovente anche di morte, percuotendoli in più occasioni e provocando loro lesioni, chiedendo denaro per acquistare principalmente alcol e sostanze stupefacenti, aggredendoli per motivi futili o per alcuna ragione in particolare, agendo sempre in stato di alterazione.Con questo suo modus
agendi all’insegna delle sopraffazioni quotidiane, avrebbe fatto vivere le persone offese in un clima di terrore con crescente e costante timore per la propria incolumità. Fino all’ultimo, gravissimo, episodio avvenuto la notte di domenica quando, rientrato in casa in stato di ubriachezza, se la sarebbe presa addirittura con l’anziana nonna novantenne, disturbando lei e l’intero vicinato. A quel punto, per riportarlo alla calma, erano intervenuti i genitori contro cui però si era scatenata la sua furia incontenibile che lo avrebbe portato a strattonare la madre, strappandole il pigiama, e a sferrare un pugno al padre. Su entrambi, i sanitari avrebbero poi diagnosticato ferite guaribili in 7 giorni, ma non è ancora finita: dopo un primo intervento dei carabinieri, il 31enne si era nuovamente gettato sui genitori, minacciandoli di morte e dicendo che avrebbe loro fatto tagliare la gola. Momenti agghiaccianti per la famiglia ma anche per tutto il vicinato, svegliato di soprassalto da urla e sirene. Ora che il 31enne è in cella, dormiranno più tranquilli. Almeno per adesso.