«Ci aiuteranno con l’autonomia, poi holding del Nordest»
«Veneto, Trentino, Friuli Venezia Giulia e ci metterei anche la Lombardia di Fontana, rappresentano un terzo della popolazione italiana, la parte del Paese che produce e, diciamocelo francamente, mantiene tutti gli altri. Ora c’è piena sintonia politica, mi pare un fatto importante, anche per chi governa a Roma».
Presidente Luca Zaia, con Trentino e Friuli Venezia Giulia sono aperti dossier importanti, specie sul fronte infrastrutturale. Per la Valdastico Nord, ad esempio, sarà la volta buona?
«Fugatti è un amico e ha sempre detto di essere favorevole al completamento della Valdastico. C’è il problema dell’innesto a nord ma questo, onestamente, riguarda loro, tocca ai trentini trovare una soluzione che li soddisfi. Per quel che ci riguarda, l’importante è che l’autostrada venga fatta».
Intesa in vista anche sulla Marmolada?
«Spero di sì, ma come per la questione dei porti con il Friuli Venezia Giulia, penso sia bene chiarire un punto: noi siamo gli amministratori delegati delle Regioni e della Provincia autonoma che ci hanno eletto e siamo chiamati a batterci ciascuno per il proprio territorio. Prometto che non litigheremo ma nessuno si aspetti passi indietro da parte mia sugli interessi del Veneto: continuerò a difenderli come prima. Immagino che Fugatti e Fedriga faranno lo stesso».
Si rischiano tensioni anche sull’autonomia? Il Trentino ce l’ha già, specialissima. Il Friuli Venezia Giulia ne ha una versione depotenziata. Il Veneto attende la fine della complessa trattativa con lo Stato. Si può tenere tutto insieme, anche politicamente?
«Sì, perché è la Costituzione a dircelo. È il “regionalismo differenziato”, quello per cui l’autonomia va declinata sulle reali necessità e potenzialità di ogni territorio. Io la vedo in modo opposto: la Lega è la forza dell’autonomia e l’unione di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino darà più forza alla nostra battaglia. Anche perché se il Governo facesse marcia indietro significherebbe che è contro l’autonomia e, dopo il no al Veneto, inizierebbe il percorso di smantellamento delle specialità di Trentino e Friuli Venezia Giulia. Fossi in loro, mi preoccuperei».
Per dimensioni, popolazione, forza economica, il Veneto è il baricentro di questo nuovo Nordest a trazione salviniana. Trentino e Friuli Venezia Giulia rischiano la «venetizzazione»?
«Parole e inchiostro sprecato. Non ho questa ambizione, il Veneto ha confini chiari e io dentro a quelli rimango. Sono rispettoso del ruolo di tutti e lo dimostro con la holding del Nordest».
In che senso?
«Dopo le concessioni in house di A4 e A22, il futuro secondo me è la holding autostradale del Nordest, con Cav. E in questo settore Regione Friuli Venezia Giulia e Provincia di Trento contano molto più di noi...».