In scena l’orgoglio «Pro-Life» «Macché mozione antiabortista È stato un capolavoro politico»
«Non chiamatela “anti-abortista”». Il popolo della «mozione 434» si è ritrovato ieri nella sala convegni dell’Ater in piazza Pozza per fare il punto sull’ormai celebre mozione presentata dal consigliere comunale della Lega Alberto Zelger e approvata dal Consiglio di Palazzo Barbieri, con conseguente eco di polemiche anche a livello nazionale. «Ci avevo provato già dieci anni fa, in occasione dei trent’anni della legge 194, ma allora non c’era una maggioranza così compatta come quella attuale. Ringrazio il sindaco Federico Sboarina puntualizza Zelger -. E anche la capogruppo del Pd Carla Padovani che ha votato a favore: mi ha fatto piacere».
Al tavolo dei relatori, moderati dal consigliere di Battiti Andrea Bacciga, ci sono la blogger e scrittrice Costanza Miriano ed Enrico Pagano, autore del libro «Aborto: ragioni vere e false». In platea, una sessantina di persone, per lo più volti noti del movimento «Pro-Life» veronese. È Bacciga a ricordare che la mozione 434 sta «facendo da esempio» nel resto d’Italia (l’ultima a presentarla, a Roma, è stata la consigliera Giorgia Meloni). Pagano sottoscrive: «Una mozione esemplare, un capolavoro. Non vìola affatto il dettato della legge 194, ma anzi potrebbe innescare un circuito positivo per promuovere la vita e contrastare la pratica ancora purtroppo assai diffusa dell’aborto clandestino. In questi quarant’anni di 194, parliamo di 6 milioni di morti in Italia con la cosiddetta interruzione volontaria di gravidanza».
All’esterno, polizia e carabinieri presidiano la zona. Ma non c’è traccia di contestazione. «Per me non è buona legge, ma in quanto legge va rispettata - racconta Costanza Miriano - Comunque la norma prevede che l’aborto sia l’extrema ratio e una serie di articoli a favore della vita: l’applicazione concreta, purtroppo non è così. A me, quando avevo 27 anni, mi fu proposto da un medico l’aborto nonostante non avessi mai avuto una simile idea. Quasi tutti i medici la prima domanda che fanno è “lo vuoi tenere?”. In Italia non c’è alcuna regione in cui l’obiezione di coscienza sia così numerosa da ledere il diritto all’aborto della donna: non esiste un solo caso in questi 40 anni in cui una donna che volesse abortire non sia riuscita a farlo».
E i contributi a favore delle associazioni cattoliche previsti dalla mozione Zelger? Il consigliere lancia la proposta: «Sono disponibile a sostenere qualsiasi ente, anche laico, a favore della vita. Ma non mi risulta che al momento ve ne siano».