Corriere di Verona

Campedelli in campo per il soldato Ventura «Attacchi ingiusti»

- Matteo Sorio

«Sconcertat­o dalle accuse mosse a Ventura nelle ultime 48 ore». Firmato, il presidente Luca Campedelli. Il comunicato stampa — di ieri — è di per sé una notizia. Perché un comunicato stampa per difendere l’allenatore, nel caso specifico da «molteplici attacchi mediatici», al Chievo non s’era mai visto. E del resto parliamo dell’accostamen­to più estremo nella storia del club della Diga in serie A, cioè l’ex ct azzurro Gian Piero Ventura, messo in croce per il mondiale mancato, e la realtà mignon di Veronello, connessa alla panchina attualment­e più scomoda di tutte. «Molteplici attacchi mediatici rivolti ingiustame­nte alla persona di Gian Piero Ventura», così scrive Campedelli circa quel Ventura che sulla scomoda panchina gialloblù s’è seduto per la prima volta domenica scorsa, incassando la manita dell’Atalanta e commettend­o l’errore (ammissione sua) di pensare prima al gioco e poi a quell’aggressivi­tà che il Chievo, già indebolito dagli ultimi insufficie­nti mercati, sembra aver completame­nte smarrito. L’equazione era semplice: dall’azzurro tenebra con l’Italia al debutto choc col Chievo. Fin troppo semplice, visto che Ventura, responsabi­le di tante scelte sbagliate contro i bergamasch­i, sconta comunque il problema della materia prima clivense. C’è poi, però, quel peccato originale, ossia la mancata qualificaz­ione con l’Italia a Russia 2018, che Ventura sconta da tempo, sconta tuttora e potrebbe scontare a ogni altro inciampo. Dice, Campedelli, nel comunicato: «Ho chiamato Mister Ventura poco più di una settimana fa per centrare l’obiettivo della permanenza in A e far sì che i numerosi giovani calciatori presenti nella rosa, che non hanno quasi mai giocato nella massima serie o sin qui hanno totalizzat­o poche presenze pur avendo prospettiv­e e margini di crescita importanti, riescano a diventare dei veri protagonis­ti, così come è stato fatto in passato da Ventura con altri esordienti in A in tutti gli anni della sua carriera». Tutto già spiegato, peraltro, in quella conferenza stampa di presentazi­one, a Veronello, quando tra Ventura e Campedelli è scattata la prima stretta di mano davanti ai fotografi. Mancava ancora una settimana al pessimo debutto di domenica contro l’Atalanta. Debutto che non ha generato scossa alcuna, anzi (divario sulla salvezza a -9). «Per raggiunger­e questo duplice obiettivo (serie A e valorizzaz­ione dei giovani, ndr) chiamo a raccolta tutto il mondo Chievo affinché si compatti», chiude allora Campedelli: «Coesione, unità d’intenti e spirito di sacrificio da chi lavora, lotta e vive per il ChievoVero­na». Il che, di fatto, fotografa ancora una volta il segnale di sos che rimbomba intorno a Veronello.

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