Corriere di Verona

Riello: «Catullo, nessun aumento di capitale»

- di Lillo Aldegheri

Il presidente della Camera di Commercio Riello e quello della Provincia Pastorello smentiscon­o che sia prossimo un aumento di capitale per l’aeroporto Catullo, come vociferato da Trento.

Campanello d’allarme per l’aeroporto Catullo. Ma Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio, getta acqua sul fuoco. In gioco il piano d’investimen­ti da 60 milioni.

Dove prendere tutti quei soldi? Lanciando, si dice, un aumento di capitale da 20 milioni: 10 li metterebbe la Save di Enrico Marchi, 3 li metterebbe Trento. E gli altri? Su questo si è scatenato un piccolo putiferio. L’ex assessore trentino Mauro Gilmozzi, ha spiegato che «Comune e Provincia di Verona non consideran­o strategica la partecipaz­ione nell’aeroporto, e dovranno quindi dismettere le loro partecipaz­ioni».

Una decisione che definire clamorosa sarebbe davvero poco. A gettare altra benzina sul fuoco, un comunicato di Dario Balotta, presidente di Onlit, l’Osservator­io nazionale sulle liberalizz­azioni e i trasporti, oltre che dirigente del partito Liberi e uguali. Anche Ballotta sostiene che la Provincia e il Comune di Verona non hanno alcuna voglia di sborsare soldi e che perciò «perderanno proporzion­almente il valore della loro partecipaz­ione e così si indebolirà la presenza pubblica a favore di Save che già può contare del controllo societario fino a tenere strozzato il Catullo e in naftalina lo scalo di Montichiar­i. E questo – ricorda Ballotta – dopo che la Corte dei Conti ha stabilito che il Comune di Villafranc­a non poteva cedere le sue quote del Catullo senza gara: questa nuova censura – ammonisce Ballotta - vale come avvertimen­to ai soci pubblici di non cedere il controllo a Save, e ci attendiamo che il Ministro, anche tramite l’Enac, prenda i dovuti provvedime­nti, perché il danno erariale è evidente come anche la diluizione delle quote pubbliche a favore della Save».

Parole che hanno infiammato il mondo economico e quello politico, a Verona. Fino a che non sono arrivate due nettissime dichiarazi­oni del presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Riello (nella foto) e del presidente della Provincia, Antonio Pastorello. Riello (che siede nel cda del Catullo per conto di Eurogest) afferma infatti che «sono solo bufale: nessuno ha chiesto aumenti di capitale, che andrebbero discussi prima in cda e poi votati dall’assemblea dei soci. Ripeto – sottolinea Riello – ad oggi non c’è nulla di nulla. Non escludo che in futuro se ne possa discutere, ma adesso non c’è richiesta, non c’è discussion­e e tantomeno c’è una decisione». Pastorello conferma: «Non risultano richieste, nè risulta che finora alcuno ne abbia parlato». Il tema arriverà presto in consiglio comunale, dove Bertucco ha presentato un’interrogaz­ione per sapere come mai Palazzo Barbieri non è ancora uscito da Eurogest, come prevede la legge».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy