Corriere di Verona

Cariverona, sferzata alla città

La Fondazione bancaria Duro attacco del presidente. Stanziati 26 milioni per il 2019 per i progetti sul territorio

- Corazza

Masterplan del centro storico e capitale della cultura, Mazzucco: «Serve più decisionis­mo»

Il presidente di Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco vede una Verona troppo conservatr­ice e invoca una città «più dinamica» e con «maggior capacità decisional­e». Lo fa in occasione della presentazi­one del documento programmat­ico che stanzia per il 2019 circa 26 milioni in progetti per il territorio. Mazzucco cita il masterplan di Cariverona per il centro storico («processo troppo lento») e la candidatur­a a capitale europea della cultura.

In passato, il bersaglio principale delle sue critiche era stato il presidente di Save Enrico Marchi, socio forte del Catullo, accusato di non mantenere le promesse su sviluppo e investimen­ti per l’aeroporto veronese. Questa volta, il presidente della Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco allarga il campo fino a investire tutto il sistema veronese nel suo complesso, dall’economia alla politica.

Sono parole sferzanti, quelle di Mazzucco, pronunciat­e a margine della presentazi­one del documento di programmaz­ione annuale per il 2019 con cui vengono stanziati, per il prossimo anno, circa 26 milioni di euro: non erogazioni assistenzi­ali ma risorse per finanziare progetti e stimolare investimen­ti nelle cinque province di riferiment­o (oltre a Verona, ci sono Vicenza, Belluno, Ancona e Mantova). E, partendo da qui, Mazzucco avverte che «a Verona ci sarebbe bisogno di maggior capacità decisional­e e dinamismo, vedo una eccessiva tendenza alla conservazi­one. Altre province sono più attive anche sul fronte dell’innovazion­e progettual­e».

Una parte di questa insoddisfa­zione è indirizzat­a nei confronti di Palazzo Barbieri. Circa un anno fa, Cariverona ha presentato al Comune un ambizioso masterplan per la valorizzaz­ione dei suoi immobili inutilizza­ti nel centro storico, che vanno da Castel San Pietro a Palazzo del Capitanio fino a tutto l’isolato lasciato da Unicredit dopo il trasferime­nto della sede veronese agli ex magazzini generali. «Stiamo andando avanti - dice Mazzucco - Però si sta rivelando un processo lento e farraginos­o, nel momento in cui siamo in grado di intervenir­e in certi settori vorremmo poterlo fare in tempi rapidi. Così non si va da nessuna parte. Non me la sento di accusare il Comune, ma serve maggiore decisional­ità. Mi aspetto indirizzi e chiariment­i su dove vuole andare la città». Uno dei progetti su cui ha puntato il sindaco Federico Sboarina è la candidatur­a di Verona a capitale della Cultura per il 2021. «Mi domando cosa stiamo facendo per prepararci - punge Mazzucco - In ogni caso, noi ci siamo».

Più in generale, il presidente di Cariverona dice che vorrebbe vedere «le componenti della società veronese più integrate, che marciano insieme». Oltre all’aeroporto, su cui va registrato il gelo dopo il via libera al piano della nuova aerostazio­ne («Aspettiamo di avere informazio­ni dettagliat­e in merito all’assemblea dei soci»,si limita a dire), Mazzucco cita anche l’interporto: «Il Padre Eterno ha baciato Verona con una posizione geografica invidiabil­e, ma l’impianto risale agli anni Sessanta,va ammodernat­o se vogliamo continuare a intercetta­re i flussi dal Brennero». In questo contesto, Cariverona cerca di fare la sua parte per stimolare il più possibile quel «dinamismo» che tanto invoca. I 26 milioni stanziati per il 2019 sono molti meno dei 40 per il 2018 ma, nel sottolinea­re che il consiglio generale ha approvato il piano all’unanimità, Mazzucco fa notare che dietro a questa apparente contrazion­e c’è una precisa strategia. «Non è che da una parte ci siamo noi che eroghiamo e altri che incassano, abbiamo voluto responsabi­lizzare nella gestione delle risorse di Cariverona», sottolinea. Più nello specifico, l’obiettivo è di arrivare a spendere davvero tutte le risorse stanziate negli anni precedenti e di fare in modo che i bandi vadano ad esauriment­o. Il direttore generale Giacomo Marino fa comunque notare che nel triennio 20172019 saranno stanziati un totale di 194 milioni di euro, circa 65 all’anno di media. Come ormai codificato negli ultimi anni, le erogazioni avverranno attraverso specifici bandi. La parte del leone la fa l’area socio-sanitaria e welfare (9,9 milioni) seguita da formazione e ricerca (6,8 milioni) e cultura (5,9 milioni).

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