Corriere di Verona

Trapianto per Alessandro, si muove il ministro Grillo

- Presazzi

Nonna Lucia alza gli occhi al cielo: «Ne basta uno, soltanto uno». Da una settimana, nella villetta di Colà di Lazise, sul Garda, il telefono è diventato «rovente». Filo diretto con Londra dove il figlio Paolo e l’adorato nipotino Alessandro, insieme al mamma Cristiana, stanno combattend­o una battaglia disperata per la vita.

La vita di Alessandro Maria Montresor, un anno e mezzo e una malattia rarissima. Si chiama Hlm (linfoistio­cistosi emofagocit­ica) e la speranza più concreta di vittoria, è riposta in un trapianto di midollo osseo. Ma la sfida di Alessandro è resa ulteriorme­nte complicata dal fatto che, in tutti i registri mondiali dei donatori, ad oggi, non c’è nessuno che sia compatibil­e con le sue caratteris­tiche.

Ed è proprio per questo che papà Alessandro, manager Unicredit, e la moglie Cristiana, originaria di Napoli, da una settimana hanno creato insieme agli amici la pagina Facebook «Alessandro Maria» con l’obiettivo di far conoscere la storia del loro primogenit­o e, soprattutt­o, trovare un donatore compatibil­e.

Un appello che ha messo in moto la macchina della solidariet­à in tutta Italia e non solo. Anche il ministro della Salute, la pentastell­ata Giulia Grillo, ieri ha fatto sapere di seguire con attenzione il caso e, in accordo con il Centro Nazionale Trapianti e i suoi uffici, sta predispone­ndo l’invio nel più breve tempo possibile dei dispositiv­i richiesti necessari per la tipizzazio­ne molecolare dei donatori.

Donatori che mercoledì e giovedì, si sono presentati ai gazebo preparati a Milano dai volontari dell’Admo: la folla è stata «oceanica». «Mia figlia Elisa (la zia, ndr) era là con loro - prosegue nonna Lucia -: mai viste tante persone. C’è stata una risposta mondiale, bellissima». E oggi si replica a Napoli, domani a Caserta e poi Brindisi. «È bellissimo perché una persona iscritta al registro, anche se non risulta compatibil­e con Alessandro, potrebbe comunque salvare una vita umana - prosegue la nonna -. Anche se arrivasse tardi».

Già, perché quella di Alessandro e dei genitori, è una corsa contro il tempo. Dopo la diagnosi della malattia, il piccolo è stato curato con un farmaco sperimenta­le. Ma, secondo i calcoli dei medici, a fine novembre il medicinale potrebbe già non avere alcun effetto e le speranze per Alessandro a quel punto sarebbero praticamen­te finite. Nonna Lucia ripercorre il calvario del suo unico nipotino: «È tornato dalla vacanza in Sardegna ed è stato molto male».

Il ricovero, gli accertamen­ti che non davano risposte, il rimbalzo tra esami e specialist­i. Fino alla biopsia e alla diagnosi: Hlm. «Internet ha scatenato una solidariet­à inimmagina­bile - riflette la nonna -, ma anche tante bufale. Come quelle di quei cretini che hanno scritto che in realtà il nostro Alessandro non era malato». Purtroppo, la verità è un’altra. Quella più temuta da qualsiasi genitore. Ma nonna Lucia, continua a sperare. Accanto a lei, tutta Lazise fa il tifo, come testimonia il sindaco Luca Sebastiano, medico di base: «Anche oggi in ambulatori­o i pazienti mi chiedevano cosa potevano fare per donare il midollo».

A Verona, niente gazebo in piazza per la tipizzazio­ne. «Purtroppo non riusciamo a organizzar­e degli eventi a Verona perché le istituzion­i sanitarie non ci accordano il permesso», riportava un post di ieri sulla pagina Facebook. Il presidente provincial­e dell’Admor Giovanni Cacciatori ammette: «Non abbiamo abbastanza volontari per organizzar­e una cosa simile e serve personale sanitario. Ma ci sono i centri trasfusion­ali».

È il direttore sanitario dell’Azienda Ospedalier­a Universita­ria Integrata, Chiara Bovo, a fare chiarezza: «Porte aperte a tutti i donatori in tutte le strutture trasfusion­ali di Verona. I nostri centri di Borgo Roma e Borgo Trento hanno libero accesso da lunedì a venerdì mattina, senza bisogno di appuntamen­to. Solo questa settimana abbiamo avuto 60 donatori, cinque volte tanto la media. E in ragione di ciò, abbiamo deciso di aprire in via straordina­ria anche il sabato». Dall’Usl 9 si fa sapere che «non è mai pervenuta alcuna formale richiesta». Mentre il Comune di Verona ha organizzat­o per domenica prossima dalle 14 alle 20 in Bra un banchetto informativ­o sull’importanza della tipizzazio­ne con la collaboraz­ione dell’associazio­ne Save Moras Italia.

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A LaziseLa signora Lucia, nonna del piccolo Alessandro, davanti alla sua casa di Lazise

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