«Opportunità nella crisi» E ora la Fondazione pensa anche ai crediti deteriorati
Non serve essere esperti di finanza per capire che il momento, per chi come Fondazione Cariverona ha in pancia importanti partecipazioni di banche italiane - e in particolare di Unicredit - il momento non è bello. Le tensioni politiche sulla manovra, che si riverberano sullo spread, unite ai timori per i fondamentali economici del sistema Italia, hanno colpito severamente le quotazioni dei principali istituti di credito del Paese. «Non fa bene questa situazione, non solo a Unicredit, ma all’intero sistema bancario internazionale», sottolinea il presidente di Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco.
Eppure, come sottolinea il direttore generale Giacomo Marino, «situazioni di grande volatilità dei mercati creano anche opportunità». Cariverona, che ha da tempo rinunciato a giocare un ruolo «politico» («La nostra partecipazione in Unicredit, come tutte le altre, è di natura esclusivamente finanziaria», ha ribadito ieri Mazzucco), non può fare speculazioni, ad esempio operare allo scoperto. Quello che può fare, però, è «valutare occasione di entrata, in un’ottica di contenimento del rischio, non solo in Italia, dove i prezzi sono oggettivamente ai minimi e quindi si può sperare in un ritorno di medio lungo periodo, ma anche in altri mercati, come quello americano, dove c’è stata un’importante correzione».
Una possibilità di investimento che piace molto a Marino è un segmento specifico dei crediti deteriorati, i cosiddetti Utp , che molti fondi stanno rastrellando sul mercato visto che le banche sono chiamate a disfarsene per rientrare nei parametri patrimoniali imposti dai regolatori. A differenza dei «Secure», che hanno come contropartita degli immobili, e degli «Unsecure», che nascondono rate non pagate per un televisore o un’automobile, dietro la sigla Utp («Unlikely to pay» in inglese) si nascondono storie di aziende dai fondamentali sani ma che sono state messe in ginocchio da improvvise crisi di liquidità. Nel Veneto che ha visto il crac di due delle sue principali banche, come Popolare di Vicenza e Veneto Banche, di storie così ce ne sono a decine. «Gli Utp mi piacciono tantissimo, ci sono piccole e medie imprese che con un piccolo aiuto possono davvero rimettersi in piedi, ripartire, è un aiuto concreto all’economia reale». Cariverona non può acquistarli direttamente, ma può investire in fondi che li hanno in portafoglio. E benché non ci sia una correlazione territoriale diretta, un intervento significativo in questa direzione della Fondazione veronese porterebbe con tutta probabilità una attenzione particolare dei fondi al territorio di riferimento.
Per quanto riguarda altre partite finanziarie, Cariverona resta alla finestra, in particolare su Cattolica Assicurazioni: «La nostra quota è ferma - dice Mazzucco - ma ha un piano industriale interessante, stanno facendo un’azione di rinnovamento importante. Hanno la nostra attenzione».