«Ho aggredito la mia ex, ma la amo»
Tentato omicidio di viale Piave, l’accoltellatore piange in udienza
«Sono ancora innamorato della mia ex, l’ho accoltellata in preda a un raptus». È scoppiato in lacrime più volte, ieri in carcere, mentre tentava di spiegare al giudice per le indagini preliminari Paola Vacca che cosa, martedì mattina, potesse avergli fatto scattare una rabbia tale da indurlo a ferire gravemente la donna di cui si professa «ancora innamorato». Resta in carcere, accusato di tentato omicidio, il trentenne romeno che quattro giorni fa, poco prima delle 8, ha aggredito la ex compagna di 31 anni, romena anche lei, all’altezza dell’hotel Leon d’Oro, a due passi dal cavalcavia di viale Piave, lasciandola ferita e sanguinante in strada. Sentendosi probabilmente braccato, aveva subito deciso di consegnarsi. «Motivi familiari» avevano sintetizzato in conferenza stampa i carabinieri che lo avevano portato in cella. Ci ha pensato lui stesso, assistito dal difensore Davide Tirozzi, a chiarire meglio ieri al gip cosa sia scattato nella sua mente. Martedì - ha dichiarato - non era affatto ubriaco quando aveva chiesto alla ex (da cui era stato cacciato fuori di casa alcuni mesi fa) di poter vedere la loro bambina. Al rifiuto della donna, era esploso il suo incontenibile livore dovuto anche - ha aggiunto — al fatto di aver perso il lavoro e di incontrare ancora difficoltà con la regolarizzazione dei documenti. Al termine dell’interrogatorio-confessione, durante cui si è più volte dichiarato «pentito del mio gesto», il gip ha confermato la carcerazione ma il suo legale cercherà ora una comunità idonea a ospitarlo. Nel frattempo, la donna sarebbe in via di miglioramento, seppure resti ancora ricoverata. E continua la raccolta fondi per aiutare lei e la piccola.