Teatro Filarmonico, il sipario si alza su La Bohème
Cinque grandi titoli in cartellone: La Bohème, Don Pasquale, Adriana Lecouvreur, Il Maestro di cappella e Mefistofele
Èmolto ricco il cartellone della stagione lirica e sinfonica 2018/19 del Teatro Filarmonico, con cinque titoli di opera, sei concerti e un fuori abbonamento.
Uno spettro ampio di proposte, a testimonianza del fermento produttivo della Fondazione Arena che parte il 16 dicembre con “La Bohème” di Giacomo Puccini. Fino a capodanno sarà il direttore Francesco Ivan Ciampa a tenere la bacchetta in mano, guidando il pubblico scaligero davanti alla barriera d’enfer nell’elegante allestimento di Giuseppe Patroni Griffi. Si tornerà in teatro il 27 gennaio con “Mefistofele” di Arrigo Boito: fino al 4 febbraio toccherà a Renato Balsadonna dirigere l’orchestra del Faust goethiano immaginato dal regista Enrico Stinchelli. A dar vita a “Don Pasquale” ci penserà invece un inedito Antonio Albanese, volto noto del piccolo schermo, impegnato qui in una delle sue rare incursioni nel mondo dell’opera. In scena dal 24 febbraio al 3 marzo, il dramma buffo donizettiano sarà diretto dal talentuoso Alvise Casellati del Teatro Carlo Felice di Genova.
Seguirà dal 31 marzo al 7 aprile “Adriana Lecouvreur” di Francesco Cilea, nell’allestimento di Ivan Stefanutti, che firma regia, scene e costumi, diretto da Massimiliano Stefanelli. Altri due titoli chiuderanno la Stagione Lirica, separati da 130 anni di storia ma uniti dal fil rouge della commedia musicale, in scena dal 19 al 26 maggio: “Il Maestro di cappella” di Domenico Cimarosa, mai rappresentato a Verona, e l’atto unico pucciniano “Gianni Schicchi”. L’allestimento torinese è firmato da Vittorio Borrelli e sarà diretto dal giovanissimo veronese Alessandro Bonato, che a soli 23 anni farà il suo debutto con Fondazione Arena dopo essere stato tra i vincitori della
Malko Competition, il più importante concorso internazionale di direzione d’orchestra che si tiene ogni tre anni a Copenaghen. Sulle note di Gustav Mahler e la direzione di Gustav Kuhn, s’inaugurerà l’11 gennaio anche la Stagione Sinfonica, che vedrà avvicendarsi sul podio Roman BrogliSacher, impegnato l’8 e il 9 febbraio in uno spartito che spazia da Mahler a Wagner, con la voce solista del basso Andrea Mastroni, seguito da Francesco Ommassini l’1 e il 2 marzo con Roman Lopatynskyi al pianoforte ed Edgar Moreau al violoncello e da Alpesh Chauhan in coda il 12 e 13 aprile davanti al pianoforte di Edoardo Maria Strabbioli. Se il 3 e 4 maggio il palcoscenico sarà tutto del duo Igudesman & Joo, l’ultimo appuntamento del 17 e 18 maggio vedrà protagonisti il Coro dell’Arena insieme a un quintetto d’archi, un pianoforte e una batteria in “Song! Scent of swing”, diretti (per il quarto anno consecutivo) da Vito Lombardi. Da segnare in agenda anche l’eccezionale fuori abbonamento dell’8 e 9 marzo al Teatro Ristori con la proiezione del film “Luci della città” accompagnata dall’esecuzione integrale dal vivo della colonna sonora originale restaurata: l’Orchestra della Fondazione Arena sarà diretta dal direttore e compositore, nonché specialista del cinema muto, Timothy Brock nell’omaggio dedicato a Charlie Chaplin.