L’Hellas ad Ascoli cerca conferme e vede la vetta
Turno infrasettimanale per la B, il Verona cerca conferme sul campo dell’Ascoli e «vede» la vetta del campionato. Out Colombatto (squalifica) con turn-over ragionato
Passato lo spavento, VERONA l’Hellas punta all’allungo. Tre partite senza vittorie, Perugia in vantaggio al Bentegodi con il pallonetto beffardo piazzato sotto l’incrocio da Melchiorri, il rischio per nulla vago di sprofondare in una crisi dagli esiti incerti: questo era lo scenario per il Verona finché non sono arrivati, sabato, i gol di Liam Henderson e Samuel Di Carmine, prima, e dopo le grandi parate di Marco Silvestri, per mettere al sicuro un successo che è stato una manna per i gialloblù.
Non c’è tempo per gustarne il profumo, né per guardare una classifica che ora vede l’Hellas al secondo posto, a -1 dal Pescara capolista, nel pieno di una bagarre in cui sono in molti ad avere l’ambizione di sedersi al tavolo nobile della categoria. La trasferta con l’Ascoli scatta già oggi, seconda tappa di una corsa lunga sei giorni, iniziata dal Perugia e che si concluderà venerdì sera con la Cremonese del grande ex Andrea Mandorlini. Fabio Grosso ha preferito non parlare prima di partire. Pensa a un turnover ragionato, senza ribaltoni, per la sfida con i bianconeri, a cominciare da una certezza: per la prima volta fin qui, il Verona dovrà rinunciare a Santiago Colombatto, giunto alla quinta ammonizione e per questo squalificato. Potrà tirare il fiato, il regista argentino, con Pawel Dawidowicz primo candidato a sostituirlo — a lui il compito di agire in interdizione su Ninkovic, trequartista dai piedi fini dell’Ascoli: una mina da disinnescare con cautela — affiancato da Henderson e da uno tra Mattia Zaccagni e Samuel Gustafson. Con Alessandro Crescenzi che si è fermato per un risentimento muscolare e che non è stato neppure convocato (nei prossimi giorni si capirà se potrà esserci con la Cremonese), anche la linea difensiva sarà rielaborata.
Torna Alberto Almici, mentre a sinistra si giocano una maglia Balkovec ed Eguelfi. Nota sempre dibattuta in casa gialloblù, l’attacco. Nel tritrato dente di Fabio Grosso c’è il pieno di fiducia fatto da Samuel Di Carmine con la rete al Perugia, seppure ci sia da calcolare il calendario fitto, e anche per questo Giampaolo Pazzini e Lubomir Tupta sono in corsa. Ryder Matos è rien- in gruppo ed è partito per Ascoli, ma è probabile che inizi dalla panchina e che sia titolare alla prossima partita, anche per un minimo di cautela. E c’è da gestire la condizione di Karim Laribi, che ha tirato la carretta pressoché senza soluzione di continuità (eccezion fatta per il subentro a Salerno) e che può respirare per una sera. Questo lo scenario delle scelte possibili. Di seguito, come corredo essenziale per comprendere le trappole della partita, rimangono alcune statistiche che l’Hellas proverà a sovvertire: il Verona non vince fuori casa dalla gara di Crotone, l’Ascoli sul proprio campo non ha mai perso e ha incassato soltanto un gol, 341’ fa. Inoltre i gialloblù subiscono sempre almeno una rete a giornata, cosa che è accaduta in ognuna delle dieci partite ufficiali disputate in questa stagione, Coppa Italia compresa ed escluso, ovviamente, l’incontro saltato con il Cosenza, su cui si è espresso il giudice sportivo, assegnando d’ufficio il 3-0 all’Hellas. Tutti questi dati fanno intendere quanto il duello sia una gran rogna, una bestiaccia dura da tenere a bada. A superarla, il Verona dimostrerebbe di avere quella maturità che serve per alimentare le aspirazioni di squadra e ambiente, con i mugugni delle ultime settimane che potrebbero essere spediti in soffitta, evitando le grane del caso.
D’altra parte le ambizioni erano chiare fin dall’inizio e la forza e la profondità della squadra affidata a Grosso legittimano ambizioni di primissimo piano: il resto poi dovrà dirlo il campo. Giudizio, solitamente, che non ammette repliche.