Corriere di Verona

Palpeggiò una giovane Arrestato

La ragazza fu molestata alla sagra di Cologna Veneta. Il nordafrica­no ora è in cella

- Enrico Presazzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

I carabinier­i erano arrivati alla sua identità nel giro di pochi giorni. E anche la vittima di quelle molestie, una studentess­a di 18 anni, lo aveva riconosciu­to. Dopo due mesi il marocchino è in cella.

I carabinier­i erano arrivati VERONA alla sua identità nel giro di pochi giorni. E anche la vittima di quella violenza sessuale, una giovane studentess­a veronese di 18 anni, lo aveva riconosciu­to senza alcuna esitazione dalle foto segnaletic­he che i militari le avevano mostrato. Ma lui, J.S., marocchino senza fissa dimora di 23 anni, era riuscito a darsi alla macchia ed evitare l’arresto.

Casolari abbandonat­i e strutture fatiscenti della campagna più a est della provincia e della bassa veronese erano diventati i suoi nascondigl­i. E gli uomini della stazione di Cologna Veneta, avevano setacciato per giorni e giorni quei ruderi nella speranza di riuscire a rintraccia­rlo. Nel frattempo, raccolti indizi inequivoca­bili, anche il gip Livia Magri si era convinto a spiccare un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del nordafrica­no. E venerdì mattina, quando è stato scoperto a Cologna, sono scattate le manette con le accuse di violenza sessuale e rapina.

Era stato lui, nella notte tra il 12 e il 13 agosto scorso ad aggredire una studentess­a che prestava servizio come volontaria alla sagra patronale di San Rocco a Cologna Veneta. Verso l’1.30 la giovane era uscita dagli stand per riuscire a effettuare una telefonata ed era stata sorpresa dallo sconosciut­o che l’aveva strattonat­a per un braccio, portandola fino al capitello dedicato al Santo. Lì, dopo averla bloccata, aveva iniziato a palpeggiar­la, nonostante i disperati tentativi di lei di divincolar­si. Terrorizza­ta, aveva trovato la forza di scansare quell’’orco che, nel frattempo, era già riuscito a slacciarle i pantaloni, animato dalle peggiori intenzioni. Vista la malparata, il ragazzo aveva tentato la fuga.

Ma prima di scappare, era riuscito comunque a rubarle i cinque euro in contanti che teneva in tasca (da qui l’accusa anche di rapina). Lei, sotto choc, era rientrata negli stand e aveva chiesto aiuto al padre e al fidanzato. Poi, si era presentata in caserma a denunciare quanto le era accaduto, fornendo una descrizion­e precisa del suo aguzzino: i capelli impomatati con il gel, la felpa con le maniche a tre quarti e la bicicletta da donna nera utilizzata per dileguarsi. Le indagini erano scattate nell’immediato per cercare di risolvere nel più breve tempo possibile un episodio che aveva destato particolar­e preoccupaz­ione in zona.

Si trattava infatti della terza aggression­e, a scopo sessuale, registrata dall’inizio della primavera nel Colognese. Tre episodi che hanno impegnato gli uomini del luogotenen­te Fabrizio Di Donato, riusciti ad assicurare alla giustizia tutti e tre i responsabi­li: si tratta di tre soggetti di origine nordafrica­na che gravitavan­o da tempo in zona, senza una dimora fissa. Nomi conosciuti a causa dei loro precedenti per reati contro il patrimonio: ora devono rispondere anche di violenza sessuale.

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Molestie alla sagraA poco più di due mese dall’aggression­e denunciata da una ragazza a Cologna, marocchino di 23 anni in cella

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