Corriere di Verona

LA PREVENZION­E E IL GIUSTO PREZZO

- di Giovanni Montanaro

Ieri mi ero messo in allarme. Le previsioni, i giornali, le foto su facebook, l’aria che aveva un gusto che non mi piaceva. Così, all’ora di pranzo sono andato alla Decathlon di Padova per cercare degli stivali alti. Avevano solo delle salopette da pescatore, mi sono chiesto se non stavo esagerando. Poi mi sono detto di no. Da mia nonna l’acqua era entrata all’ora di pranzo, è sempre segno di un evento eccezional­e. C’erano già state due maree eccezional­i. Ho comprato le salopette. Dopo una notte così difficile, così terribile, a Venezia, in Veneto, resta una certezza; non si può dire che non lo si sapesse, che non si fosse stati informati.

Questo, al di là dello sviluppo degli eventi, che sono sempre incontroll­abili. Al di là del fatto che, per fortuna, non dappertutt­o il maltempo è stato così devastante. Certo, ogni allerta crea disagi e ogni tanto le allerte sono immotivate. Certo, esistono ogni tanto amministra­tori paranoici, sobillati da leggi che li ritengono responsabi­li di tutto. Certo, le famiglie sono in difficoltà quando, da un giorno all’altro, i figli non possono andare a scuola. Ma, mi vien da dire, sono talmente tante le volte che i genitori sono abbandonat­i a loro stessi, ostacolati, che non sono due giorni di maltempo a creare il paradosso che già esiste. Si farà la tragica conta dei danni del maltempo, come ogni volta. Ma benedetta sia sempre la prudenza. Benedetta sia in tempi in cui sembra necessario essere guitti, spregiudic­ati, per essere apprezzati, vincenti. E benedetta la fiducia. Le nostre società sono più solide di quel che sembrano. Ma rischiano di perdersi se non ritroviamo la fiducia gli uni negli altri. Negli scienziati che fanno le previsioni, nella protezione civile, nella voglia di aiutarsi se ci saranno problemi. E anche in chi ci governa, anche se tante volte non ci piace. Anche se, di fronte ai ritardi e ai costi del Mose, verrebbe da perderla. Anche se, a dirla tutta, la prima grande opera che serve a questo paese, metterlo in sicurezza, pulire bene i torrenti, sistemare gli argini, non viene mai fatta. C’è bisogno di lavoro, in questo Paese, al Sud, per quelli che arrivano da altre parti del mondo e hanno diritto a restare. Eppure, nessuno ci pensa, a un grande piano di questo genere, a pagare le persone per sistemare il territorio. Certo, la prevenzion­e viene anche fatta, è che costa tantissimo, la prevenzion­e non si vede, forse non fa prendere voti. Ma bisogna che tutti capiscono che è la nostra priorità, la nostra vera sicurezza. I grandi nostri lutti italiani, veneti, degli ultimi cinquant’anni, non sono stati guerre, non sono stati sommosse, ma questa natura enorme, spesso mal controllat­a, spesso mal capita, ma comunque sempre più forte di noi. E la salopette, purtroppo, alla fine mi è servita, quando verso sera l’acqua pareva non scendere più, e allora sono andato da mia nonna, e ho cominciato a spostare le cose, preoccupat­o, felice di essere utile, per quel che poco e tanto che serve.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy