Conciliare lavoro e bimbi Con le buone pratiche si può (anche a Verona)
A-babà ed è un esempio ben VERONA riuscito di asilo autogestito, nato su iniziativa di un gruppo di otto famiglie con bimbi piccoli, residenti in Borgo Venezia. «Le attività formative sono organizzate dagli stessi genitori: liberi professionisti, impiegati part-time o inoccupati che, a turno, una volta a settimana, affiancano un educatore per tutta la giornata. Un’iniziativa di questo tipo permette loro di trascorrere più tempo con i figli ma anche di abbattere, e di molto, i costi di una struttura tradizionale». È solo una tra le tante «buone pratiche» in cui si è imbattuta la regista e giornalista veronese Alessia Bottone, 32 anni, nel suo viaggio lungo un anno, su e giù per l’Italia, compiuto con l’intento di fotografare, da un lato, le istanze mai così attuali di mamme che lavorano, nel loro quotidiano e precario equilibrio tra casa e ufficio, e dall’altro, quelle soluzioni nate dal basso o grazie ad amministrazioni attente a un tema che spesso coinvolge solo le donne. «Ieri come oggi. Storie di conciliazione lavorofamiglia» è il titolo del documentario che l’autrice, arrivata alla sua terza opera a sfondo sociale, ha presentato ieri all’Auditorium della Gran Guardia. Un mosaico di racconti che esplora il fenomeno in ogni sua declinazione: «Un altro progetto nato a Verona è Casa di Ramia, avviato dal Comune per accogliere donne inoccupate, molte delle quali immigrate - ha spiegato Alessia - qui frequentano corsi di lingua o laboratori professionali potendo portare con sé i bimbi». Tra gli altri esempi positivi citati la Lega del Filo d’Oro di Ancona o l’azienda di occhialeria del Bellunese Marcolin. «L’Amministrazione comunale ha già da tempo attivato politiche dirette al bilanciamento tra casa e lavoro - ha aggiunto l’Assessore alla Cultura Briani Casa di Ramia, ad esempio, è attiva dal 2004 e accoglie 400 donne l’anno».