Corriere di Verona

Sequestrat­i 21 kg di droga al pusher «Neymar»

Peschiera, spacciator­e tradito dalla sua somiglianz­a con l’asso del calcio brasiliano

- La. Ted.

Tradito dalla sua VERONA «enorme somiglianz­a» con la star del calcio brasiliana Neymar. E infatti era proprio «Neymar» il soprannome con cui i tanti clienti conoscevan­o il giovane pusher marocchino tratto in arresto venerdì dai carabinier­i della compagnia di Caprino. Uno spacciator­e che, di droga, ne gestiva parecchia: tanto è vero che a casa sua, già suddivisi e confeziona­ti, sono spuntati in totale 21 kg e settecento grammi di hashish. E non è finita qui perché, occultati nel pacchetto delle sigarette, c’erano anche alcuni grammi di cocaina, per la precisione 10,9.

Ieri mattina, assistito dal difensore Luca Bovolin, il nordafrica­no di 22 anni era atteso in carcere a Montorio dall’interrogat­orio davanti al gip Paola Vacca: al termine dell’udienza di convalida, dal magistrato è scattata immediata la conferma della misura detentiva anche perché il magrebino si è avvalso della facoltà di non rispondere trincerand­osi nel silenzio. Restano dunque contro di lui le pesanti contestazi­oni ipotizzate dal pm Federica Ormanni: a Rachid Cherchi, questo il nome del pusher finito dietro le sbarre, i militari dell’Arma sono giunti nel corso di un controllo antidroga mirato.

Da qualche mese, erano giunte segnalazio­ni sulla «fiorente» attività di spaccio esercitata dal marocchino a Peschiera, in particolar­e a San Benedetto di Lugana. Segno particolar­e di quello spacciator­e nordafrica­no: l’«enorme somiglianz­a» fisica con il calciatore sudamerica­no Neymar. Stando alle indagini e agli esiti degli appostamen­ti attuati dai militari in loco, Cherchi aveva un modus agendi ormai consolidat­o: raggiungev­a i clienti a piedi dal residence dove alloggiava e consegnava loro la «roba» concordata. Spesso, ad acquistare dal 22enne la droga erano giovani conosciuti nei locali della zona dove in passato lavorava. Attualment­e, invece, il suo unico lavoro era diventato proprio lo spaccio di hashish e cocaina. Il blitz dei carabinier­i è scattato venerdì sera: pur di non consentire il ritrovamen­to degli oltre 21 kg di droga dal suo alloggio, Cherchi ha dichiarato che viveva da amici. Ma i militari non ci sono «cascati» e, con le chiavi che gli hanno trovato addosso, hanno aperto la porta del suo appartamen­to trasformat­o in «covo» di droga.

La «roba» In casa e nelle sigarette trovate dall’Arma hashish e cocaina

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Pm Federica Ormanni

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