Corriere di Verona

Industrie della montagna bloccate dal maltempo Si ferma l’intero comparto dell’occhialeri­a

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Economia bellunese in ginocchio BELLUNO a causa del maltempo: colpiti tutti i settori, a partire dall’occhialeri­a. È impossibil­e, per ora, quantifica­re i danni ma è sufficient­e pensare che anche il colosso Luxottica, leader mondiale nel settore dell’occhiale, si è dovuta arrendere alle forti piogge chiudendo, per tutta la giornata di ieri e almeno fino alle 14 di oggi, gli stabilimen­ti di Cencenighe, Agordo, Sedico e Pederobba. L’hanno seguita a ruota le altre grandi aziende bellunesi come De Rigo, Safilo e Marcolin, tutte dislocate nella zona industrial­e di Villanova a Longarone. Il sindaco Roberto Padrin ha fermato anche la Fiera dell’arredament­o di montagna Arredamont, in corso nei padiglioni di Longarone Fiere.

L’invito dei sindaci a chiudere le aziende è stato ascoltato da quasi tutti, almeno da quelle più grandi. Luxottica aveva annunciato lo «stop» dei due principali stabilimen­ti ancora domenica e sarebbe dovuto durare fino alle 14 di ieri, poi la decisione di prolungare. Chiuse almeno fino alle 13 di oggi le zone industrial­i di Longarone, vista la sua vicinanza al greto del Piave, Ponte nelle Alpi, Feltre (Clivet, Manfrotto), Sedico (Firex, Surfrigo), Mel (Acc Wanbao), Limana (Sest). Duro colpo all’economia del Bellunese ma anche alle tasche dei lavoratori. Come saranno recuperate le ore perse? «Bisogna capire prima quante persone sono rimaste a casa e per quanto tempo – spiega Nicola Brancher della Cisl -. In caso di eventi eccezional­i come questo si potrebbe chiedere da contratto una cassa integrazio­ne straordina­ria. Oppure c’è la formula della riduzione dell’orario lavoro con permessi aziendali retribuiti. L’azienda potrebbe anche chiedere di recuperare i turni persi ma è ancora presto per dirlo».

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