Chievo, minimo storico con i tre punti
Dal 1994 mai l’ultima a -10 dalla salvezza. Ventura: «Durissima ma dobbiamo crederci»
Da quando la vittoria vale tre punti (stagione ‘94-’95) non era mai successo che l’ultima della serie A, dopo dieci giornate, accusasse un ritardo sul gruppo salvezza di 10 punti.
Il Chievo, da domenica e dal ko di Cagliari — un primo tempo da comparsa, una ripresa con qualche segnale di risveglio — è la squadra messa peggio degli ultimi vent’anni e più: peggio dell’ultimo Benevento che dopo dieci turni nel torneo scorso era inchiodato a zero, sì, ma almeno distava sei sassolini dalle quartultime, e peggio della Reggina 2006-07, partita con l’handicap del -15 ma, dopo 900 minuti di campionato, subito avvicinatasi (-3) alla quota speranza. In soldoni: a oggi il Chievo ha un piede, o quasi, in serie B. «Siamo in fase di riorganizzazione con almeno cinque giocatori infortunati, dobbiamo ripartire da qui anche se fare un punto ci avrebbe fatto guardare tante cose in modo diverso: ma il secondo tempo aiuta non poco sia me che i ragazzi», così Gian Piero Ventura dopo il ko in Sardegna. Con Bologna e Udinese a 9 e il Frosinone che si sblocca con la Spal, il Chievo (-1) è sempre più isolato e rimane l’unica squadra ancora senza vittorie.
Una squadra che a Cagliari si è schiacciata per almeno un tempo con l’effetto connaturato al 3-5-2, in caso di baricentro troppo basso, di rimanere lontana dall’area avversaria. E lo spettro che il Chievo inizia a guardare negli occhi è quello della B. Tanto che lo stesso Ventura, in Sardegna, a sconfitta fresca, lasciava indirettamente intendere come il club della Diga, al peggiore degli scenari e a un conseguente piano di riserva, debba iniziare a pensarci. «La penalizzazione pesa molto sul piano psicologico ma adesso dobbiamo creare i presupposti per fare qualcosa — così Ventura — e se non sarà possibile salvarsi bisogna ringiovanire l’organico e pensare a ricostruire in vista delle prossime stagioni». Chiaro, l’obiettivo rimane provare a tirarsi fuori dal pantano in cui società — le responsabilità sono enormi — e squadra si sono cacciate. Come? Spetta a Ventura, insieme ai giocatori, trovare una via d’uscita. Certo è che per salvarsi il Chievo dovrebbe prendere il proprio fatturato e farlo crescere di sei volte tanto: mediamente la quota salvezza nelle ultime dieci stagioni è stata a 35 punti e per arrivarci Radovanovic e soci dovrebbero farne 36 nelle prossime 28 gare, cioè viaggiare a 1.28 punti di media a partita contro gli attuali 0,2. Non poco, davvero. E va da sé che le prossime due partite casalinghe, in fila, prima il Sassuolo poi il Bologna, fanno da bivio stagionale: il rischio è passare dal complicato all’irrimediabile.