La città va in scena con Fucina Macchiavelli
Presentata la stagione. Partenza l’11 novembre sul tema dell’uguaglianza con Marco Bianchini e il suo «1/6000»: monologo sui ricordi di un ragazzo
Era il 2015 quando i ragazzi di Fucina Culturale Machiavelli (i violinisti Stefano Soardo e Pietro Battistoni, l’oboista Rebecca Saggin e la drammaturga Sara Meneghetti) riaprirono il teatro ex Centro Mazziano, ristrutturandolo e riportandolo in vita dopo anni di abbandono. Oggi Fucina Culturale Machiavelli festeggia la sua terza stagione, interrogandosi sul concetto di città vivibili. Luoghi incantati, tratteggiati tra utopia e speranza da spartiti musicali e teatro off, ogni mese verranno esplorati sotto un nuovo punto di vista, geografico, politico, ecologico o filosofico. Al cartellone spetta sempre l’ultima parola. La stagione di prosa inizia sabato 11 novembre, ribattezzato mese di «Alia», la città in cui tutti devono essere uguali, con Marco Bianchini in 1/6000 (Uno su seimila): un monologo che trae spunto dai ricordi d’infanzia di un ragazzo cresciuto nella campagna vicentina per trattare la diversità in chiave pop. Domenica 18 Valeria Perdonò affronterà in
Amorosi assassini il tema della violenza di genere, attraverso la cronaca riadattata del tentato femminicidio di Francesca Baleani. Dicembre, il mese di «Ignavia», la città in
cui è sempre possibile non scegliere, partirà coi fuochi d’artificio di Massimiliano Loizzi del Terzo Segreto di Satira al centro della scena con
Il Matto 3. Il 2 febbraio tornerà il regista veronese Riccardo Pippa, già applaudito lo scorso anno, con lo spettacolo di figura Sulla morte senza esagerare. Seguirà una strada tutta sua «Ateliersi Teatro», mini rassegna nella rassegna, realizzata a quattro mani dalla direzione artistica di Fucina e il collettivo «Are We Human»: il 22 novembre sarà la volta di
Isola e sogna, report in forma di concerto sui giochi di potere a Lampedusa, e il 25 gennaio In Your Face, la storia di una coppia attraverso i social network, tratta da Pirandello.
Ricchissimo anche il palinsesto musicale: il «Quartetto d’archi Machiavelli» sarà protagonista di due concerti: il 17 novembre con «The Stoltzmans meet Orchestra Machiavelli» accanto a Richard e Mika Stoltzman, e il 19 gennaio con uno spartito che vede Schubert e gli Iron Maiden nello stesso pentagramma. ?Il 24 novembre farà tappa qui il tour mondiale di Gonzalo Bergara Quintet, il compositore argentino che unisce i suoni dell’hot club gipsy jazz all’intensità del tango di Astor Piazzolla nel concerto «Django meets Piazzolla».
Verrà finalmente eseguito il 15 dicembre l’omaggio a Tolkien «The Lord of the Strings» per orchestra d’archi. Se il venerdì sarà il giorno della musica live, con una programmazione fitta di generi diversi, dal rock semi acustico degli Endless Harmony alla narrazione jazz di Gabriele Bolcato Quartet fino al cantautorato di Paolo Russo, la domenica pomeriggio resterà appannaggio delle famiglie con la «Fucina dei piccoli».