Tessile, la Berto ristruttura In mobilità 50 addetti su 160
Cinquanta lavoratori in mobilità su 160 totali per Berto, azienda del tessile di Bovolenta, nel Padovano, che ieri ha avviato la procedura su cui far partire la trattativa sindacale. Gli addetti in esubero, ha spiegato il presidente, Flavio Berto, sono quelli di settori non centrali, come il controllo qualità e la logistica che saranno affidate ad aziende esterne, «alcune delle quali si sono già rese disponibili ad assorbire parte dei nostri lavoratori». Secondo la stima per 27 vi sarebbe già la possibilità di firmare un nuovo contratto, svolgendo le funzioni precedenti ma al servizio di una società diversa. Oggi Berto opera sul mercato moda abbigliamento nella categoria Denim, area che negli ultimi anni ha patito la concorrenza di produttori soprattutto di Asia, Turchia, Nord Africa, i quali, spiegano ancora i vertici di Berto, «hanno determinato una pressione competitiva che ha portato alla riduzione dei prezzi e alla significativa contrazione dei margini». Il fenomeno ha determinato la chiusura di aziende italiane o la decisione di delocalizzare la produzione in Paesi con manodopera a basso costo. Prospettiva che Berto respinge «per il suo forte legame con il territorio». Il piano di riorganizzazione prevede di concentrarsi «su artigianalità e pregio dei tessuti prodotti negli stabilimenti di Bovolenta e la creazione di prodotti a maggiore contenuto tecnico stilistico e una più forte espansione sui mercati esteri, e la razionalizzazione della struttura».