Corriere di Verona

Disinfesta­zione anti-West Nile in ogni Comune

Coletto: «Primo intervento a marzo». Il Veneto scrive le linee guida per tutta Italia

- Michela Nicolussi Moro

L’assessore alla Sanità, Luca Coletto, ha annunciato che per affrontare l’emergenza West Nile il prossimo anno il piano di contrasto e sorveglian­za della zanzara Culex Pipiens, che lo veicola, partirà con la prima disinfesta­zione dalle larve a marzo. A tale scopo la giunta Zaia ha stanziato 1,5 milioni di euro. Il Veneto, con Emilia e Piemonte, scriverà le linee guida nazionali.

Dopo l’«Accordo di bacino padano», sottoscrit­to per rendere più efficace la lotta all’inquinamen­to, una nuova mission rinsalda l’alleanza tra Veneto, Emilia Romagna e Piemonte: la prevenzion­e e il contrasto al virus del West Nile, veicolato dalla zanzara comune, la Culex Pipiens. Quest’estate la nostra regione ha contato 257 casi accertati, 98 probabili, 32 di positività in donatori di sangue e 21 asintomati­ci, per un totale di 408, 64 dei quali nella forma neuroinvas­iva, la più grave. Che ha causato 18 vittime: tutte anziane (tranne due donne di 58 e 63 anni) e già colpite da gravi patologie. L’Emilia registra invece 253 contagi e 21 decessi.

«Il ministero della Salute ha chiesto a Veneto, Emilia e Piemonte, le realtà più colpite e più esperte nella sorveglian­za del West Nile, di scrivere il nuovo piano di lotta ai vettori — ha annunciato Francesca Russo, responsabi­le della Direzione prevenzion­e, al convegno a tema organizzat­o ieri a Venezia dalla Regione —. Insieme formulerem­o le linee guida in un Piano integrato di sorveglian­za e contrasto del virus. Quella appena trascorsa è stata un’estate eccezional­e per numero di contagi, ci siamo trovati in emergenza e abbiamo dovuto approntare un piano di disinfesta­zione straordina­ria che ha coinvolto tutto il Veneto ed è costato un milione di euro. Ma per il 2019 — ha avvertito la Russo — vista l’eccezional­e ondata di caldo e umidità ancora in corso che agevolerà il proliferar­e delle larve, dobbiamo agire in tempo, con un’azione simultanea su tutto il territorio».

E per evitare che, ancora una volta, i sindaci adducano l’alibi della mancanza di fondi per non procedere alle disinfesta­zioni, la giunta Zaia ha già messo a bilancio 1,5 milioni di euro. «Abbiamo prolungato da fine ottobre al termine di questo mese il monitoragg­io delle zanzare — ha chiarito Luca Coletto, assessore alla Sanità — e da settembre le 55 trappole controllat­e dall’Istituto Zooprofila­ttico delle Venezie non ha ne più trovate di infette. Da maggio ne erano state catturate 165 pool, ognuno dei quali composto da un massimo di cento esemplari, positivi al West Nile. Nello stesso tempo stiamo predispone­ndo la nuova campagna di disinfesta­zione». Che prevede tappe e soggetti ben precisi, illustrati da Domenico Mantoan, direttore generale della Sanità regionale. Entro il prossimo gennaio le Usl dovranno inviare i piani di disinfesta­zione alla Regione e a marzo scatterà il primo trattament­o larvicida. Altri due interventi, ma contro le zanzare adulte, sono previsti in estate. Per coordinare le operazioni è stata istituita una Commission­e reesperti gionale permanente sul controllo dei vettori composta da Regione, Usl, Anci, Comuni, Consorzi di Bonifica e prefetture, mentre in ogni Usl nascerà un Tavolo tecnico con Comuni e Consorzi di Bonifica. I sindaci dovranno emettere ordinanze, sul modello indicativo predispost­o dagli di Palazzo Balbi, per il contrasto delle zanzare anche nelle aree private e verificarn­e il rispetto.

«Senza la collaboraz­ione dei cittadini il nostro impegno rischia di essere insufficie­nte — ha ammonito Coletto — nei centri urbani infatti il 70% del territorio si trova in proprietà private, dove non possiamo entrare. E quindi, anche attraverso una campagna di informazio­ne sul web e con volantini diffusi tra la popolazion­e, torniamo a esortare i veneti a mettere in tombini e caditoie le pastiglie larvicide (potranno essere messe gratuitame­nte a disposizio­ne dai Comuni anche nelle farmacie aderenti all’iniziativa, ndr), a installare le zanzariere alle finestre, a evitare ristagni d’acqua in giardino e a utilizzare repellenti cutanei».

Il tutto in coordiname­nto con l’Istituto superiore di Sanità. «Nel 2019 dovrà scattare un’allerta precoce, anche per il controllo delle donazioni di sangue e dei trapianti — ha dichiarato il professor Giovanni Rezza, direttore del Dipartimen­to Malattie Infettive dell’Iss — nei mesi estivi l’espansione dei focolai ha coinvolto pure Lombardia, Friuli, Sardegna e Lazio. E’ necessario un controllo a tappeto». «Noi abbiamo isolato il virus nel 2008, in un donatore di sangue polesano — ha ricordato il professor Giorgio Palù, direttore del Dipartimen­to di Microbiolo­gia dell’Università di Padova — e in seguito abbiamo sviluppato un vaccino che si è rivelato efficace nelle scimmie. Ma per ora le case farmaceuti­che non ritengono convenient­e produrlo».

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in azione Spray spruzzato contro le zanzare
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Disinfesta­zione La Regione ha deciso di investire 1,5 milioni contro il West Nile

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