Gli Swingle Singers aprono la stagione del teatro Ristori
Venerdì il primo evento del cartellone. I cantanti londinesi eseguiranno «Chambers of the Heart», in prima nazionale. Le voci accompagnate da un’orchestra d’archi
Voci straordinarie, che cantano come se suonassero perché capaci di riprodurre esattamente i suoni di diversi strumenti. Sono quelle dei «Swingle singers», i cantanti londinesi che inaugureranno venerdì alle 20.30 la stagione concertistica del Teatro Ristori di Verona. In programma, in prima assoluta nazionale, «Chambers of the Heart» che alle voci associa il suono classico di un’orchestra d’archi, la Filarmonica Italiana, trasversale nel tempo e nei generi, dal barocco al bepop, con musiche di Bach, Corelli, Albeniz, Gillespie e Piazzolla. Costituito a Parigi da Ward Swingle all’inizio degli anni Sessanta e rifondato a Londra, il gruppo, più volte ospite alla Scala e all’Accademia di Santa Cecilia, è composto da Joanna Goldsmith-Eteson, Sara Davey, Clare Wheeler, Oliver Griffiths, Jon Smith, Kevin Fox, Edward Randell. Tra i maestri assoluti del canto «a cappella», il gruppo prosegue la storia ormai cinquantennale con lo spirito innovativo che lo ha contraddistinto fin dalle origini. La fama internazionale scaturì dalla rilettura in chiave jazz di Bach registrata nel 1963 in un lp dal titolo «Jazz Sebastian Bach». Il repertorio da quel momento si è molto ampliato con una grandissima varietà di generi, comprendendo brani originali composti appositamente per gli Swingles e collaborazioni a numerose colonne sonore di film e seguitissime serie televisive, tra cui «Sex and the City», «Milk», «Grey’s Anatomy», «Glee». Dello scorso anno è la composizione della canzone dei titoli di coda per il film Downsizing di Alexander Payne.
Tantissime le collaborazioni con artisti di diversa natura, a partire da Luciano Berio, uno dei primi compositori a esplorare le sonorità delle voci degli Swingles con la musi
ca sinfonica, e la Sinfonia da lui composta continua a essere eseguita dall’ensemble anche negli ultimi concerti alla Davies Symphony Hall di San Francisco, alla Royal Festival Hall di Londra e alla Scala. La stagione concertistica del Ristori continuerà con altri sei appuntamenti: il 15 gennaio con la Münchener Kammerorchester, diretta da Daniel Giglberger, con la partecipazione del pianista Aaron Pilsan, artista Deutsche Grammophone.
Due le serate di febbraio: venerdì 8 con l’Orchestra Sinfonica del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, diretta da Piercarlo Orizio, con Ivan Krpan, vincitore dell’ultima edizione del Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni. Sabato 23 febbraio saranno in scena I 12 Violoncellisti dei Berliner Philarmoniker, orchestra che ha raccolto grandissimi successi diventando una vera istituzione. In marzo I Virtuosi Italiani nel concerto-spettacolo Cinema Fantaisie uniranno immagini e musica dei più famosi film degli ultimi cinquant’anni, come Il Gattopardo, Il Padrino, C’era una volta il west e Frankenstein Junior. Il 3 aprile l’Amsterdam Sinfonietta ospiterà Beatrice Rana, mentre il 24 maggio una vera leggenda del violoncello, Mischa Maisky, chiuderà la rassegna con musiche di P. I. Cajkovskij, M. Bruch, R. Schumann e D. Šostakovic. Info www.teatroristori.org.