Annullata la multa milionaria ad Agsm
Decisione del Tar dopo i provvedimenti dell’Autorità dell’Energia del 2017: «Tempi troppo lunghi»
Nel febbraio 2017, Agsm aveva ricevuto una pesantissima multa dall’Autorità dell’Energia: un totale di 5,3 milioni di euro, per alcune violazioni relative alla disciplina della «separazione funzionale» nei settori dell’energia elettrica e del gas. I più duri erano stati gli esponenti veronesi del Movimento Cinque Stelle: «I responsabili di tale scempio devono risarcire integralmente il danno erariale causato». Ma anche il Pd c’era andato giù duro e Battiti, movimento dell’allora candidato sindaco Federico Sboarina, aveva espresso timori per gli effetti sul bilancio comunale.
Adesso, a circa un anno e mezzo di distanza, dopo che già aveva ottenuto a giugno una sospensiva dei provvedimenti impugnati di fronte al Tar di Milano, la multiservizi di lungadige Galtarossa di proprietà al cento per cento del Comune di Verona ne ha ottenuto l’annullamento. Un bel regalo per i suoi primi 120 anni, che si appresta a festeggiare, tanto più che l’azienda aveva dovuto accantonare 2,5 milioni di euro proprio in virtù di quella spada di Damocle. E si tratta anche di una prima rivincita, postuma, per gli ex amministratori di Agsm nominati dall’allora sindaco Flavio Tosi che si erano visti addossare la colpa «politica» di una vicenda che in realtà è molto tecnica, in primis gli ex presidenti Paolo Paternoster (oggi deputato della Lega) e Fabio Venturi.
La vicenda era iniziata con un’istruttoria formale nel dicembre 2011. Ad Agsm, che per legge aveva dovuto scorporare le attività di vendita dell’energia e di gestione delle reti , veniva contestato di aver separato solo formalmente, e comunque non a sufficienza, le nuove società Agsm Energia e Agsm Distribuzione (poi ribattezzata Megareti), tra di loro e con la capogruppo.
Per giungere a questa conclusione, e per quantificare l’ammontare delle sanzioni, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambienti doveva impiegare 210 giorni. Invece, ci sono voluti oltre cinque anni. E proprio su questa dilatazione eccessiva dei tempi ha battuto il ricorso di Agsm, cui è venuta in soccorso anche Utilitalia, l’associazione di categoria delle multiservizi, per chiedere l’annullamento della pratica. Una tesi che è stata pienamente accolta dal Tar milanese, per cui l’Autorità «ha irragionevolmente protratto il procedimento, senza che sussistessero o siano comunque state esplicitate in
Le polemiche La multa aveva portato feroci critiche, in primis dal M5S, contro i vertici dell’azienda
un atto di proroga ragioni che giustifichino il ritardo nella conclusione dello stesso».
La partita potrebbe non essere ancora chiusa. L’Autorità infatti potrebbe adesso fare ricorso al Consiglio di Stato. Ma di certo, per ora, si tratta di una vittoria piena e sonante per Agsm. «Qualcuno ora sarà vero Uomo da chiedere scusa a noi ma specialmente alla nostra città?»si chiede l’ex presidente Venturi.