«Icio», il vice Inzaghi grande ex gialloblù nel D-day del Chievo
Essere l’amato ex di turno non fa sempre comodo. Dipende dalle acque in cui navighi tu. E dalle acque in cui naviga la tua vecchia squadra. Se il suo vecchio Chievo non fosse all’ultima spiaggia e il suo Bologna non avesse un bisogno impellente di vincere, per Maurizio D’Angelo l’incrocio di domani al Bentegodi sarebbe una passeggiata a piedi nudi nella rugiada del passato. Sotto i piedi, invece, c’è qualcosa di simile ai carboni ardenti. Al sodo: il vice di Pippo Inzaghi sulla panchina rossoblù, quei rossoblù che devono liberarsi da quota 9 e superando il Chievo (-1) lo condannerebbero pressoché definitivamente, è il quinto giocatore clivense di sempre per presenze, 268 — sopra di lui solo Luciano (316), Lanna (341), D’Anna (376) e Pellissier (502) — nonché la vecchia bandiera che nel 2005, rilevando il timone di Mario Beretta a tre turni dalla fine, salvò il Chievo battendo il Siena e proprio un Bologna poi retrocesso. Anni 49, napoletano, si scrive D’Angelo e si legge, per tutti, «Icio». L’amato ex di Chievo-Bologna è lui. Architetto, da braccio destro d’Inzaghi, della fase difensiva con cui (di là) si vuol tenere a stecchetto l’attacco di Gian Piero Ventura nel giorno in cui il Chievo o farà gol o si consegnerà all’orizzonte più buio. Architetto per vocazione, «Icio», visto quel passato da ex centrale, qui al Chievo, in un tandem, D’Anna-D’Angelo, un mezzo mantra. Acquistato nel 1988, fra allora e il 2004 D’Angelo è stato in campo quando il Chievo passava dalla C2 alla C1, dalla C1 alla B e dalla B alla A. Guarda caso: ultima partita, da professionista, un Chievo-Bologna il 16 maggio 2004, 2-1, dentro negli ultimi 26 minuti per il giusto tributo dagli spalti. Quindi, appena appesi gli scarpini il ruolo di vice, lo stesso in cui il Chievo lo ritrova oggi: di Beretta prima (sostituendolo come detto a 270’ dalla fine) e di Bepi Pillon poi, fino all’ottobre 2006, con l’arrivo di Gigi Delneri (che non evitò la fin qui unica retrocessione in B) e il passaggio al ruolo di osservatore per l’allora ds Giovanni Sartori. Con l’incarico da allenatore al Sudtirol, 2008, finiva l’era gialloblù di D’Angelo. Sarebbero poi venute Juventus, Genoa ed Hellas da collaboratore di Delneri. Fino a Venezia e Bologna, da secondo di Inzaghi. Quell’Inzaghi con cui D’Angelo stenderà il piano anti-Chievo nel pomeriggio più delicato del club della Diga.