Tifosi contro Setti «Stadio vuoto con il Palermo»
Rottura totale tra supporter e società. La Sud: «Preoccupa il disinteresse per la piazza, venerdì non entreremo allo stadio». Adesione anche del Coordinamento
La contestazione Niente tifo e nessuno striscione venerdì sera: si cerca di coinvolgere i tifosi di ogni settore
Un Bentegodi deserto per la partita del Verona con il Palermo, in programma venerdì prossimo. Questa la linea dettata dalla Curva Sud per contestare la gestione di Maurizio Setti.
Mercoledì una prima nota diffusa dagli ultras gialloblù aveva invitato i tifosi non abbonati a non comprare il biglietto per la gara. Dopo alcuni giorni di confronto tra i vari gruppi di sostenitori, ieri è stata comunicata la decisione definitiva: sarà un «tutti fuori» che non ha precedenti nella storia dell’Hellas. Scrive la Curva: «Siamo ad un punto di non ritorno. Prima ancora del risultato sportivo, preoccupano, a dir poco, l’arroganza, il disinteresse per la piazza e la supponenza fin qui dimostrata dal presidente Setti e dai suoi servili collaboratori. Ciò ci costringe ad un gesto forte, di impatto, emblematico, che unisca indistintamente tutti i tifosi del Verona. Venerdì non entreremo al Bentegodi. Lasceremo lo stadio deserto e privo di colori, offrendo l’opportunità al presidente Setti di mettere a bilancio l’ennesimo grande risultato ottenuto». In passato c’erano state contestazioni analoghe. Nel 2003, la Curva Sud fu svuotata per criticare l’allora patron, Giambattista Pastorello. Stavolta, però, la soluzione vuole allargarsi a tutte le componenti della tifoseria e ad ogni settore.
«È un segnale che va dato e va dato ora. Non possiamo permettere che questo presidente riesca a disperdere e rovinare quello che è il primo patrimonio dell’Hellas Verona: la sua gente. Noi non lo permetteremo, mai», chiudono gli estensori del messaggio della Sud. La natura radicale della protesta viene anche da quanto espresso dal Coordinamento Calcio Clubs: «Nonostante la volontà di inizio stagione di riprendere il dialogo con la società, di dare il nostro supporto alla squadra, i recenti fatti ci hanno portato a prendere nuovamente le distanze da questa dirigenza — si legge nel testo — il Coordinamento Calcio Clubs Hellas Verona, aderisce all’iniziativa in atto per la partita contro il Palermo, invita gli abbonati a non entrare allo stadio e non acquistare biglietti per la partita». Non solo. Il Coordinamento aggiunge: «A rimarcare il grande malumore della tifoseria organizzata, sarà la mancata esposizione dei nostri striscion. Per chi non vuole capire cosa significhi essere tifosi del Verona, o cosa comporti non poter esporre i nostri vessilli, forse il grigio e assordante silenzio di un Bentegodi vuoto sarà da monito».
Cosa accadrà ora? Soltanto venerdì si capirà se il diktat partito ieri sarà recepito in maniera totale. Di sicuro la rottura è stata segnata in maniera netta, con l’ultima goccia che ha fatto traboccare un vaso già pieno d’incomprensioni rappresentata dalla conferma in panchina di Fabio Grosso, dopo la pesante sconfitta subita domenica, a Brescia. La piazza ha letto la decisione di Setti non tanto come una valutazione tecnica sulla possibilità di Grosso di rimettere in piedi un Hellas in crisi, bensì quale prova di menefreghismo verso gli umori della piazza che, per i tifosi, secondo quanto dichiarato, non è più sopportabile.