Ottanta artisti di strada, un solo obiettivo Illuminare di colori i muri lungo i binari
Progetto patrocinato dal Comune: coinvolti tre quartieri. Spray in azione anche in carcere
Torino, Roma, e poi ancora Inghilterra e Germania. Lavoro che, spulciando la mappa della città, s’aggiunge ai graffiti già presenti in stradone Santa Lucia, corso Milano e viale Piave, a quelle otto vecchie cabine di Agsm trasformate dal progetto «Cabin Art» in maxi-ritratti e ai progetti futuri della neonata associazione no-profit Street Art Scaligera, che presto lavorerà sulla sede della Ronda della Carità e in carcere a Montorio con un gruppo di detenuti.
Racconta Marco: «Questa nuova “Jam” è una commemorazione di “Nape” (all’anagrafe Piero Spadarotto, ndr), writer veronese scomparso ai primi di settembre. Ognuno avrà 6 metri di spazio. Tutto nell’etica della street art dove ognuno fa quel che vuole, fianco a fianco, poi magari si prova a collegare gli stili». Di fatto il muro di viale Stazione Porta Vescovo fa parte di un progetto, «Verona Top 2 Bottom», finanziato da vari sponsor e patrocinato dal Comune (ieri è passato di lì anche il sindaco Sboarina), che entro domani vedrà rifatto – sempre da quell’ottantina di artisti invitati – il look della ciclabile di via Porto al Porto San Pancrazio e di via Don Luigi Bassani in Borgo Roma.
«Tre quartieri per una grande attività artistica e di rigenerazione urbana che usufruisce, a Porta Vescovo e Porto San Pancrazio, dei muri messi a disposizione da Rfi», spiega il consigliere comunale e presidente della commissione Politiche giovanili, Andrea Velardi: «Chiamiamo gli artisti a dare il loro contributo in un momento in cui la città s’interroga sulla sua nuova cultura visiva, sperando che questa forma di espressione creativa attragga appassionati di street-art nei quartieri».
Speranza alimentata da quel regolamento comunale, ideato proprio da Velardi, che riconosce i graffiti come «vera espressione artistica da sostenere e tutelare». E la risposta della città? Dice sempre Marco, «Dr W», che «Verona si sta dimostrando più aperta di quanto pensassimo. Una volta una signora ci ha portato qualche birretta, un’altra ancora un signore ci ha donato 20 euro. In un certo senso abbiamo quasi più riscontro dagli anziani».