Corriere di Verona

Rifiuti, il modello Treviso divide il governo

Per Di Maio va replicato in Campania, per Salvini urgono incenerito­ri (che in Veneto stanno sparendo)

- Marco Bonet

Il «modello Treviso» fa litigare Lega e Movimento Cinque Stelle. O meglio, l’applicazio­ne del «modello Treviso» fuori da Treviso, in Campania, fa litigare Lega e Movimento Cinque Stelle. La querelle tra i due principali azionisti del Governo Conte, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, va avanti ormai da qualche giorno. «Occorre il coraggio di dire che qui serve un termovalor­izzatore per ogni provincia» ha detto il leghista arrivato a Napoli per il locale Comitato ordine e sicurezza. «Gli incenerito­ri non c’entrano una beneamata ceppa e tra l’altro non sono nel contratto di Governo» ha replicato secco il pentastell­ato, che in Campania ha il suo principale bacino elettorale.

Ieri è stato il senatore trevigiano Gianni Girotto, con un post sul Blog delle Stelle, l’house

organ del Movimento, a dettare la linea, spiegando che «il contratto di Governo in tema di rifiuti parla chiaro. Parla di “Modello Treviso”, non di “Modello Brescia” (i 13 incenerito­ri lombardi con il più grande forno d’Europa quello di A2A). Parla di chiudere incenerito­ri e discariche. Non di realizzarn­e». Girotto, che è anche presidente della commission­e Industria del Senato, insiste: «Il sistema di economia circolare di riferiment­o è quello oggi adottato dal servizio pubblico della provincia di Treviso, studiato in tutto il mondo»; poi ricorda che «era Zaia nel 2015 a tuonare contro lo “Sblocca Italia” di Renzi dicendo: “Abbiamo tre incenerito­ri e non ne

 Gianni Girotto Se il modello Treviso fosse esportato in tutta Italia ci sarebbero 17 incenerito­ri, non 51. Gli incenerito­ri vanno chiusi, è nel «Contratto»

Gianantoni­o Da Re

Per applicare a Napoli il modello Treviso ci vogliono 200 anni. E intanto che fanno? Devono costruire i termovalor­izzatori

costruirem­o altri: siamo una Regione `riciclona´ e puntiamo dritti sul compostagg­io”». Quindi traccia una lastra della situazione veneta («Sono attivi 2 soli incenerito­ri e in questi anni la Regione ha fermato quello di Verona e chiuso quello di Venezia») per concludere: se il Modello Treviso fosse esportato fuori Treviso, in Italia si passerebbe in un battibalen­o «da 51 a 17 incenerito­ri».

Ma la domanda è: è possibile applicare in un batter di ciglia il modello in questione? Per la Lega è impossibil­e per cui, detto delle buone intenzioni, fino a quando queste non diventeran­no realtà in Campania (come nelle altre Regioni in difficoltà) vanno fatti i termovalor­izzatori. Lo spiega il segretario della Liga Veneta Gianantoni­o Da Re, voce poco avvezza ad equilibris­mi e tatticismi: «Se in Campania vogliono applicare il modello Veneto a noi va benissimo, bravissimi. Ma per differenzi­are il secco dall’umido, mettere i bidoncini fuori dalla porta, arrivare ai nostri livelli di differenzi­ata ci vogliono duecento anni a Napoli. E intanto, che si fa? Devono fare i termovalor­izzatori». I dubbi sulla salute? «Li trovo paradossal­i - sbotta Da Re - si preoccupan­o delle polveri che potrebbero sprigionar­si da un impianto di ultima generazion­e, iper controllat­o, come ne fanno in tutto il mondo. Poi però bruciano i rifiuti in mezzo alla strada, con roghi velenosi a due passi dalla porta di casa. Mah!».

La contrappos­izione Nord-Sud sull’argomento non è nuova: già nella scorsa legislatur­a il governator­e Luca Zaia disse no, no e ancora no a qualunque ipotesi di trasferire qui i rifiuti campani, anche se al Governo, al primo tentativo, c’era l’allora amico Silvio Berlusconi: «Il caso campano - disse - lo paghiamo tutti, è un danno incalcolab­ile all’immagine» ma «è una questione di coerenza, ciascuno deve imparare a gestire i propri servizi di base» (era il 2010, altri niet arrivarono nel 2011 e nel 2014 e la linea non è cambiata).

Ieri Di Maio ha firmato insieme al premier Conte (Salvini era trattenuto a Roma da impegni improrogab­ili) il Protocollo d’Intesa sulla Terra dei Fuochi, a Caserta. «Ci piacerebbe chiamarla Terra dei Cuori - ha detto il premier - il Governo è determinat­o nel contrastar­e il fenomeno delle discariche abusive e degli incendi dolosi». Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ribadisce: «Non conviene più aprire termovalor­izzatori, è in controtend­enza con il sistema europeo, tra poco non serviranno più» e intanto Di Maio stiletta: «Alcune zone della Campania per anni sono state ricettacol­o di rifiuti di altre Regioni e di altri Stati». Sentenza finale del presidente della Camera Roberto Fico, campano come Di Maio: «Gli incenerito­ri che portano salute ed economia, per favore stop alle barzellett­e!».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy