Corriere di Verona

I precari Arena in bilico, chiesto un incontro al ministro Bonisoli

Le fondazioni liriche non possono rinnovare i contratti a termine: chiesto incontro a Bonisoli

- Zicchiero

Le fondazioni liriche chiederann­o un incontro al ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli per trovare una soluzione alla «tempesta perfetta» prodotta da una sentenza della Corte Europea e dal Decreto Dignità: il tutto si traduce nell’impossibil­ità di rinnovare i contratti a centinaia di orchestral­i, coristi e tecnici precari. «Una tragedia sociale», dice la Cgil.

La questione è già sul tavolo della commission­e cultura al Senato, il deputato Marco Marin di Forza Italia annuncia un’interrogaz­ione e per una volta fondazioni liriche e sindacati si sono seduti dalla stessa parte del tavolo per risolvere insieme la più grande crisi occupazion­ale che minaccia le stagioni liriche e sinfoniche delle fondazioni Fenice di Venezia, Arena di Verona e degli altri lirici italiani.

Decine di coristi, orchestral­i e tecnici precari di Fenice e Filarmonic­o rischiano infatti di restare a casa perché da metà ottobre, in virtù di una sentenza della Corte di Giustizia Europea, i loro contratti non possono essere più rinnovati. Le stime più allarmate parlano di un centinaio di persone, decine al Filarmonic­o di Verona. E questo perché la sentenza della Corte di Giustizia ha dichiarato illegittim­a la norma del 2015 che esclude gli enti lirici dai limiti sul lavoro a termine. Nel frattempo, è entrato in vigore il decreto Dignità, che abbassa la durata da 36 a 24 mesi. E quindi, in autotutela, del Fondazioni hanno cominciato a non reiterare i contratti a termine che non rispettano i requisiti del decreto e questo significa che i cosiddetti «aggiunti» che coprono posti vacanti in pianta organica sono tutti a rischio.

La tempesta perfetta perché per passare ad assunzioni in pianta stabile bisogna non solo bandire concorsi ma anche avere una solidità di bilanci che ben pochi lirici hanno. «Paradossal­e che un atto di giustizia rischi di diventare una tragedia sociale che coinvolge decine di coristi, orchestral­i e tecnici - osserva dalla Cgil Slc il sindacalis­ta veronese Paolo Seghi Ci auguriamo che questa situazione non venga utilizzata per perseguire il perverso disegno di abbandonar­e il teatro Filarmonic­o per perseguire l’obiettivo di una sola stagione estiva in Arena». Secondo Seghi, il problema contrattua­le non riguardere­bbe lirica in Arena, che è per sua natura stagionale. Le interpreta­zioni sono le più varie e per una volta fondazioni e sindacati fanno fronte comune. «Con i sindacati, stiamo ragionando insieme sul modo migliore per superare l’impasse – spiega il sovrintend­ente della Fenice Cristiano Chiarot– Chiederemo al più presto un incontro al ministro Bonisoli visto che la Corte chiede un intervento del governo: dice che manca una regola sulla contrattua­listica a termine e va coperto il vuoto legislativ­o al più presto». Cgil, Cisl, Uil e Cisal pensano ad un accordo che risolva temporanea­mente l’emergenza. L’intesa chiama in causa il ministero che, da parte sua, con una circolare ha fatto sapere che scriverà una nuova disciplina sulla materia e che nel frattempo bisogna rispettare la sentenza della Corte.

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Beni culturali Il ministro Alberto Bonisoli

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