«Il gruppo Manara non ha più rapporti con Top Agri»
sono conclusi ieri davanti al gip Raffaele Ferrar0 gli interrogat0ri per l’inchiesta che ipotizza, da parte degli indagati, un guadagno di 3 milioni dalla vendita di falsi prodotti «bio». Al centro dell’indagine c’è un’azienda di Roverchiara, la Top Agri, il cui titolare e tre dipendenti si trovano ai domiciliari: già sentiti, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Ieri è stata la volta di Fabio Manara (difesa Gomiero e Zanini), nei cui confronti il gip ha disposto il divieto di esercitare uffici direttivi per 6 mesi (misura peraltro già impugnata dai legali): Manara si è avvalso della facoltà di non rispondere, riservandosi di depositare memoria difensiva non appena avrà avuto modo di visionare tutti gli atti di indagine. Fuori dall’aula del gip ha comunque tenuto a precisare:«Sono completamente estraneo alle accuse e confido che la giustizia, nella quale ho ferma fiducia, faccia presto il suo corso. Voglio, in ogni caso, ricordare che il Gruppo Manara spa ha un fatturato consolidato di 75 milioni di euro, commercia in fitofarmaci da oltre 60 anni e, soprattutto, da quasi due anni non intrattiene alcun rapporto nei confronti di Top Agri, così come con società alla stessa collegate che, peraltro, era un cliente assolutamente marginale». Ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere anche Andrea Cecchetto (difesa Gomiero) che ha già impugnato la misura dell’obbligo di dimora.Stessa linea infine per Luciano Manara (difesa Vicentini). A questo punto, la palla passa a Venezia.