Setti incassa due brutti colpi «Ma l’Hellas non c’entra»
Genova e Lussemburgo, due brutti colpi per le società del patron gialloblù La replica: «Il club non è coinvolto, c’è chi vuole destabilizzare l’ambiente»
VERONA Primi verdetti nella guerra legale milionaria tra il patron dell’Hellas Maurizio Setti e quello dello Spezia Gabriele Volpi. A Genova, i giudici hanno disposto un sequestro cautelativo da 5 milioni di euro nei confronti della HV7 di Setti, in Lussemburgo la Falco (sempre di Setti) deve pagare 6,3 milioni a una società panamense riconducibile a Volpi. Tutte questioni che «non riguardano l’Hellas Verona FC che, come ho già ribadito più e più volte, è una società sana, che dà lavoro a centinaia di famiglie», dice il presidente gialloblù. Intanto stasera l’Hellas è impegnato nella delicata sfida del Bentegodi contro il Palermo, con i tifosi che promettono di disertare lo stadio.
Dalla Liguria arriva una nuova puntata della guerra legale che oppone Maurizio Setti a Gabriele Volpi. Il quotidiano La Nazione scrive che il patron dell’Hellas ha perso due cause contro quello dello Spezia, una a Genova e una in Lussemburgo, e deve restituirgli circa 19 milioni di euro. Setti smentisce spiegando che l’Hellas nulla deve a Volpi, che si tratta di articoli «costruiti ad arte e contenenti informazioni false ed approssimative», pubblicati in momenti difficili per la squadra con «l’intento evidente di destabilizzare ulteriormente l’ambiente». I suoi legali aggiungono che Setti «non è direttamente coinvolto in nessuna causa e non è stata pronunciata contro di lui alcuna condanna a risarcire danni».
È passato quasi un anno da quando il Corriere di Verona svelò l’esistenza di un contenzioso, al Tribunale di Genova, intentato da una società della galassia Volpi, la San Rocco Immobiliare, contro la HV7 di Setti per il rimborso anticipato di un prestito obbligazionario da 5 milioni di euro. Al momento dell’operazione, nel 2015, Hv7 era la controllante dell’Hellas; in seguito le quote del club sono state trasferite alla società lussemburghese Falco Investments, poi trasformata in H23 e domiciliata in Italia.
Ora La Nazione scrive che la causa è stata vinta da Volpi. «Il Tribunale di Genova non ha pronunciato alcuna sentenza», ribattono i legali di Setti, Antonella Benedetti e Paolo Pasetto, spiegando che la causa, che oltre ad HV7 ora coinvolge anche H23, è pendente in Cassazione per un conflitto di competenza territoriale. «In questa causa il Tribunale di Genova, respingendo per ben due volte le istanze cautelari di San Rocco Immobiliare, ha rilevato che H23 S.p.A. non ha debiti verso San Rocco Immobiliare», continuano i legali. Ma, dal campo di Volpi, emerge che in altrettante occasioni, i giudici hanno accolto la richiesta della San Rocco (che ora si chiama «Santa Benessere») nei confronti di HV7: un sequestro cautelativo di beni mobili e immobili pari, appunto, a 5 milioni di euro. Va detto che oggi HV7 è di fatto una scatola vuota e l’ultimo bilancio disponibile è quello del 2015.
Altra questione riguarda il contenzioso in Lussemburgo tra la società di diritto panamense Lonestar, sempre della galassia Volpi, contro la (ex) Falco. L’esistenza stessa del contenzioso era stata seccamente smentita da Setti quando gliene chiese conto, nel dicembre scorso il Corriere di Verona. Ora si scopre che la causa, c’era davvero, per 6,3 milioni (anche se il credito totale vantato da Lonestar nei confronti di Falco sarebbe maggiore). La sentenza di primo grado della corte lussemburghese, emessa alcune settimane fa, è stata favorevole a Volpi. La Falco, spiegano i legali di Setti, si è difesa sostenendo di non aver mai avuto rapporti con Lonestar, ma semmai con una banca (che poi avrebbe piazzato le obbligazioni alla società di Volpi) cui il prestito è già stato in parte rimborsato. «Il Giudice lussemburghese ha, peraltro, respinto la domanda di Lonestar S.A di autorizzare l’immediata esecuzione della sentenza», dichiarano i legali di Setti. Ma, secondo fonti vicine a Volpi e al suo braccio destro Giampiero Fiorani, quella sentenza diventerà immediatamente esecutiva se Lonestar verserà una cauzione, una mossa che è allo studio dell’entourage di Volpi.
È questo l’ultimo capitolo della querelle tra due ex amici e partner d’affari, con il calcio a fare da sottofondo. Archiviata la questione sugli assetti proprietari dell’Hellas (ed escluso che Volpi ne sia o ne sia stato il proprietario occulto), resta da capire se e come questi contenziosi avranno effetti sul club. Setti assicura che tutte queste vicende «non riguardano l’Hellas Verona FC che, come ho già ribadito più e più volte, è una società sana, che dà lavoro a centinaia di famiglie».