Corriere di Verona

Pillola e caramelle, farmacisti contro l’iniziativa femminista

«Per quella del giorno dopo l’uso deve essere solo emergenzia­le e va prescritta da un medico»

- An. Pe.

Quando si dice «non accettare caramelle da uno sconosciut­o». Men che meno se quelle caramelle rappresent­ano la parodia di un farmaco. In questo caso la «pillola del giorno dopo», le cui «istruzioni per l’uso» qualche giorno fa sono state divulgate dall’associazio­ne femminista «Non una di meno» fuori da una scuola superiore cittadina. Un metodo, quello di regalare caramelle per informare«sui metodi contraccet­tivi e sulla legge 194», che alle organizzat­rici dell’evento è sembrato se non altro... dolce, ma che ha scatenato un bailamme di polemiche. I primi a scagliarsi contro la regalia di bonbon sono stati i consiglier­i leghisti Anna Grassi e Alberto Zelger e Vito Comencini che allo slogan «la pillola non è una caramella» hanno tacciato di cretinaggi­ne l’iniziativa, spiegando che le informazio­ni «le devono dare i medici e non delle femministe». Ma ieri a prendere posizione sono stati anche i farmacisti. «Già siamo preoccupat­i per l’“abitudine” all’utilizzo da parte delle giovani donne di questo contraccet­tivo che dovrebbe essere solo ed esclusivam­ente emergenzia­le – afferma Arianna Capri, vicepresid­ente di Federfarma Verona – e sinceramen­te non ci sembra il caso di parlare “per strada” e senza il dovuto supporto tecnico scientific­o di un argomento che coinvolge a pieno la salute della donna, apportando una massiccia carica ormonale non certo priva di importanti controindi­cazioni». «Vanno stigmatizz­ati comportame­nti propagandi­sti di questo genere – aggiunge Matteo Zerbinato segretario dell’Ordine dei farmacisti di Verona – anche e soprattutt­o perché i medicinali in questione possono essere dispensati a soggetti minorenni esclusivam­ente dietro presentazi­one di ricetta non ripetibile. Stimolare i giovani ad un utilizzo semplicist­ico ed incontroll­ato di farmaci così delicati è preoccupan­te per la salute pubblica in quanto rischia di disincenti­vare l’utilizzo del preservati­vo, visto dai giovani principalm­ente come strumento per evitare gravidanze indesidera­te». Da parte loro le attiviste di «Non una di Meno» avevano già risposto alle contestazi­oni leghiste spiegando che «il volantino allegato alle caramelle rimandava a un sito con spiegazion­i più estese». «Non smetteremo - hanno aggiunto - di scendere per le strade, di dare informazio­ni corrette, di rendere consapevol­i le ragazze e i ragazzi sui loro diritti».

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Informazio­ne I «kit» con le caramelle

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