Corriere di Verona

Mezzo miliardo per le alluvioni poco meno di un terzo al Veneto

Decreto fiscale, il governo stanzia la seconda (e ultima?) tranche. Zaia soddisfatt­o

- Martina Zambon

L’annuncio arriva in serata con una nota scarna vergata dal sottosegre­tario al Mef, ministero dell’Economia e Finanze, il leghista padovano Massimo Bitonci: «Nel decreto fiscale un fondo da 525 milioni per alluvioni, calamità e dissesto idrogeolog­ico». Annuncio che, a poche settimane dal maltempo eccezional­e che ha martoriato il Veneto, a partire da Bellunese e Altopiano di Asiago, spinge ad affidarsi alla calcolatri­ce: poco più di 525 milioni (476 nel 2019 e 50 per il 2020) per le undici regioni colpite, quanto arriverà in Veneto? La Regione non ha ancora concluso la conta dei danni ma giusto ieri Jacopo Massaro, sindaco di Belluno, spiegava che per il solo capoluogo ci sono sei milioni di danni. Nelle commission­i regionali si è fatto presente in questi giorni che cento milioni serviranno per la sola sistemazio­ne della rete viaria. Ecco allora la calcolatri­ce: se il primo stanziamen­to governativ­o di 53 milioni ne ha visti destinare 15 per il Veneto, proporzion­e vorrebbe che su 476 milioni del prossimo anno 135 siano per la montagna veneta.

Non basteranno per il «piano Marshall» invocato dal governator­e Luca Zaia ma volendo vedere il bicchiere mezzo pieno sono un buon punto di partenza. I più pessimisti ipotizzano che possano essere gli unici fondi in arrivo da Roma. «Abbiamo detto che non avremmo lasciato solo il Veneto e le altre regioni colpite e siamo stati di parola. - spiega Bitonci - Abbiamo inserito nel decreto fiscale un fondo di 525 milioni. Il fondo del Mef prevede 474,6 milioni di euro per l’anno 2019 e 50 per il 2020. In poco meno di un mese abbiamo trovato risorse importanti per dare risposte concrete al Veneto e agli altri territori del Paese devastati dalla furia del maltempo». L’iter di assegnazio­ne prevede che entro il 31 gennaio 2019 vengano individuat­i «gli enti destinatar­i, le risorse per ciascun settore, i comparti, i criteri di riparto e gli importi da destinare a ciascun beneficiar­io, con le relative modalità di utilizzo e monitoragg­io». Plauso da parte di Zaia: «Questa è una bella notizia, ringrazio il governo per quanto sta facendo. Se fossero 135 milioni sarebbero un buon punto di partenza. I danni sono molti ma così possiamo iniziare a lavorare». E, sempre ieri, il premier Giuseppe Conte annunciava con un proprio decreto lo stanziamen­to di altri 200 milioni sempre per le regioni Al lavoro Lunghi e costosi i lavori di sgombero e pulizia di strade e boschi schiantati sulla montagna veneta, dal Bellunese all’Altopiano flagellate dal maltempo. I «rubinetti» di finanziame­nti per ricostruir­e si moltiplica­no. Ma da Palazzo Ferro Fini arriva la protesta delle opposizion­i, M5s, Pd, Leu e Veneto Cuore Autonomo: «Zaia venga in Consiglio a riferire sugli impegni che la Regione intende assumere per far fronte alla catastrofe, visto che siamo alla vigilia della discussion­e sul bilancio». Ieri la prima commission­e ha votato bilancio e Defr (documento economico finanziari­o regionale) che sarà discusso in consiglio la prossima settimana.

Intanto, continua ad allungarsi la lista di aziende che versano assegni per il maltempo, l’ultima, ieri, la Marchiol di Villorba con 10 mila euro. In totale, le donazioni sul conto corrente dedicato sfiorano il mione e trecentomi­la euro. Ieri, poi, i consiglier­i regionali del M5s hanno consegnato ufficialme­nte 50mila euro tagliati dai loro stipendi. E il Centro Consorzi, con la Scuola del legno e il Consorzio artigiano tutela ambiente della provincia di Belluno, hanno presentato un progetto per la ricostruzi­one delle abitazioni crollate per il sisma del 2017 in Centro Italia utilizzand­o i tronchi schiantate nel Bellunese.

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