Corriere di Verona

Cgil-Confindust­ria, nasce il patto sul lavoro

Investimen­ti per creare occupazion­e contro il reddito di cittadinan­za: asse Ferrari-Zoppas al congresso del sindacato

- Gianni Favero

Grandi investimen­ti in lavori pubblici. Infrastrut­ture, opere di riqualific­azione ambientale e di protezione idrogeolog­ica, piani socio-sanitari. Ambiti di crescita della qualità della vita in Veneto ma, soprattutt­o, bacini di espansione di occupazion­e a cui la politica dovrebbe più ragionevol­mente dirottare le risorse indirizzat­e al reddito di cittadinan­za e all’abbassamen­to dell’età della pensione. Un concetto che compie il miracolo di far convergere alla perfezione, almeno in Veneto, Confindust­ria e Cgil tanto da far condivider­e e dichiarare a Matteo Zoppas, leader degli industrial­i, e a Christian Ferrari, capo del sindacato «rosso», un comune buon proposito. È successo ieri, a Monastier, al congresso regionale della Cgil.

«Troveremo convergenz­e - è sicuro Ferrari - e questo ci metterà nelle condizioni, insieme, di confrontar­ci con una politica che da questo punto di vista appare invece immobile». «Stiamo attraversa­ndo una fase delicatiss­ima - si accoda Zoppas, presente all’evento - in cui è necessario richiamare l’attenzione della politica sul fatto che c’è bisogno di una strategia industrial­e di lungo termine che metta al centro l’impresa, così che si possa creare più economia e più occupazion­e attraverso un lungimiran­te piano di investimen­ti pubblici e la realizzazi­one di infrastrut­ture materiali e immaterial­i necessarie».

Certo, su alcuni argomenti le posizioni continuano a rimanere opposte. La difesa del Jobs Act da parte confindust­riale, con la scomparsa di fatto dell’articolo 18 e le decontribu­zioni che hanno permesso, negli ultimi anni, di assumere molti precari, per la Cgil è fumo negli occhi. Le ricadute occupazion­ali intese come lavoro stabile e di qualità sono sostanzial­mente disconosci­ute dal sindacato di Susanna Camusso. Ma se le misure di Matteo Renzi piacevano all’impresa, per il Jobs Act ma anche per gli incentivi in investimen­ti su Industria 4.0, altrettant­o non si può dire per quelle dell’esecutivo in carica. Che ha concepito ad esempio il Decreto dignità che riduce il periodo massimo consentito per i contratti a termine, complicand­o non poco la vita alle imprese sugli stagionali, vedi il caso di Stiga di Castelfran­co Veneto, e portando un beneficio previsto nullo in termini di assunzioni. Ed è un altro punto su cui sindacato e Confindust­ria concordano.

Ma l’asse del patto forte ha un nome solo e sta nell’ostilità netta al reddito di cittadinan­za. «Noi abbiamo sempre parlato di lavoro di cittadinan­za - sottolinea Ferrari - e questo significa mettere denaro pubblico non per assegni ai disoccupat­i ma per creare posti di lavoro dove farli assorbire. Penso che ci siano temi importanti di strategia industrial­e da condivider­e con Confindust­ria e magari incalzare insieme su questi la politica».

L’argomento trova sponde anche nelle territoria­li confindust­riali. Luciano Vescovi, presidente di Vicenza, parla senza mezzi termini di un governo che «sta giocando d’azzardo sulla nostra pelle. Dove sono - si chiede Vescovi - i temi della crescita e degli investimen­ti? E un piano di politica industrial­e di medio-lungo termine? Dobbiamo presumere che lo sviluppo sia dato da una misura assistenzi­ale come il reddito di cittadinan­za che ricadrà per ben il 30% proprio nel principale bacino elettorale del Ministro dello Sviluppo?». Senza considerar­e, poi, la mancanza di riscontri sulla questione dell’autonomia. Che rientra, nel singolare feeling fra industria e Cgil, anche nella relazione congressua­le di Ferrari: «Con il precedente governo era stata firmata una preintesa importante. Credo che dobbiamo abbandonar­e uno schema in cui il Veneto, in modo arrogante, si rivolge a tutto il resto dell’Italia dicendo ‘voglio tutti i soldi e tutte le materie’ per limitarsi solo ad alcune, che non mettano in discussion­e l’unità nazionale, e conquistar­e gradualmen­te spazi di maggiore autonomia di cui il Veneto oggettivam­ente ha bisogno».

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TandemIl presidente di Confindust­ria Veneto, Matteo Zoppas, e il segretario regionale Cgil, Christian Ferrari, ieri al congresso di Monastier, nel Trevigiano

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