Corriere di Verona

Hellas, c’è il Palermo ma non i tifosi

Al Bentegodi tifosi in sciopero. Grosso: «Li rispetto, per riportali allo stadio bisogna vincere»

- Matteo Fontana

Il Bentegodi stasera sarà vuoto (ieri la Curva Sud ha esposto uno striscione, in piazzale Olimpia, rimarcando il diktat del «Tutti fuori»), il Verona deve fare il pieno di fiducia e di punti.

Il Palermo è l’avversario peggiore, in questo momento, per riprendere a correre, dopo il crollo delle quotazioni dell’Hellas delle ultime giornate. Sette turni, una vittoria, due pareggi, quattro sconfitte: questo l’andazzo gialloblù. In testa alla classifica, nello stesso lasso di tempo, ci si è piazzato il Palermo, che ha cambiato in panchina, passando dalla conduzione di Bruno Tedino a quella di Roberto Stellone. Se a Verona si registrano turbolenze attorno alla proprietà del club, anche sulla sponda rosanero c’è agitazione. Ieri, infatti, è stato confermata la cessione societaria da parte di Maurizio Zamparini. In realtà, però, non è stato comunicato il nome dell’acquirente, e tanto basta per sollevare le perplessit­à dei più, fino a prova contraria. Ma se nelle stanze dirigenzia­li non abbonda la chiarezza, sul campo il Palermo va forte quanto un caterpilla­r, capace di schiacciar­e ogni ostacolo. Il Verona, al contrario, è uscito con le pezze dalla sconfitta di Brescia, con Fabio Grosso in odore di esonero, e poi rimasto al timone tra i mugugni dei tifosi, che hanno fatto montare la protesta, orientata, a dirla tutta, in primis contro Setti.

«Ho rispetto per loro. Per riportarli allo stadio c’è solamente una strada da seguire: quella delle vittorie», fa Grosso. La lista dei convocati sarà comunicata oggi, ma il forfait certo è quello di Santiago Colombatto, uscito con una spalla ammaccata dall’allenament­o di martedì. Grosso non si lascia andare ad anticipazi­oni di sorta. Parla, piuttosto, della fase di crisi che sta attraversa­ndo il Verona. «Il momento delle difficoltà è arrivato. Non ho paura delle pressioni. Se potevo essere esonerato dopo Brescia? Faccio l’allenatore. Il presidente Setti ha detto quel che pensa. Non possiamo più permetterc­i di giocare una brutta partita com’è stato al Rigamonti». Dunque, cenni sulla formazione possibile, in chiusura: ballottagg­io Di Carmine-Pazzini, Dawidowicz favorito per sostituire Colombatto, Matos è pronto a rientrare da titolare. Dietro, Balkovec è appena tornato dagli impegni in Nazionale: si prepara Almici. Nel qual caso Crescenzi andrebbe a sinistra. La gente del Verona starà fuori ma l’Hellas non può fare l’assente, più che mai perché non avrebbe giustifica­zioni di sorta.

Per far rientrare la protesta e riavvicina­re il popolo gialloblù alla causa la ricetta è una e una soltanto: vincere, sì, ma soprattutt­o convincere. Facile a dirsi, a farsi si vedrà.

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Hellas Lo striscione affisso dai tifosi

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