Hellas, c’è il Palermo ma non i tifosi
Al Bentegodi tifosi in sciopero. Grosso: «Li rispetto, per riportali allo stadio bisogna vincere»
Il Bentegodi stasera sarà vuoto (ieri la Curva Sud ha esposto uno striscione, in piazzale Olimpia, rimarcando il diktat del «Tutti fuori»), il Verona deve fare il pieno di fiducia e di punti.
Il Palermo è l’avversario peggiore, in questo momento, per riprendere a correre, dopo il crollo delle quotazioni dell’Hellas delle ultime giornate. Sette turni, una vittoria, due pareggi, quattro sconfitte: questo l’andazzo gialloblù. In testa alla classifica, nello stesso lasso di tempo, ci si è piazzato il Palermo, che ha cambiato in panchina, passando dalla conduzione di Bruno Tedino a quella di Roberto Stellone. Se a Verona si registrano turbolenze attorno alla proprietà del club, anche sulla sponda rosanero c’è agitazione. Ieri, infatti, è stato confermata la cessione societaria da parte di Maurizio Zamparini. In realtà, però, non è stato comunicato il nome dell’acquirente, e tanto basta per sollevare le perplessità dei più, fino a prova contraria. Ma se nelle stanze dirigenziali non abbonda la chiarezza, sul campo il Palermo va forte quanto un caterpillar, capace di schiacciare ogni ostacolo. Il Verona, al contrario, è uscito con le pezze dalla sconfitta di Brescia, con Fabio Grosso in odore di esonero, e poi rimasto al timone tra i mugugni dei tifosi, che hanno fatto montare la protesta, orientata, a dirla tutta, in primis contro Setti.
«Ho rispetto per loro. Per riportarli allo stadio c’è solamente una strada da seguire: quella delle vittorie», fa Grosso. La lista dei convocati sarà comunicata oggi, ma il forfait certo è quello di Santiago Colombatto, uscito con una spalla ammaccata dall’allenamento di martedì. Grosso non si lascia andare ad anticipazioni di sorta. Parla, piuttosto, della fase di crisi che sta attraversando il Verona. «Il momento delle difficoltà è arrivato. Non ho paura delle pressioni. Se potevo essere esonerato dopo Brescia? Faccio l’allenatore. Il presidente Setti ha detto quel che pensa. Non possiamo più permetterci di giocare una brutta partita com’è stato al Rigamonti». Dunque, cenni sulla formazione possibile, in chiusura: ballottaggio Di Carmine-Pazzini, Dawidowicz favorito per sostituire Colombatto, Matos è pronto a rientrare da titolare. Dietro, Balkovec è appena tornato dagli impegni in Nazionale: si prepara Almici. Nel qual caso Crescenzi andrebbe a sinistra. La gente del Verona starà fuori ma l’Hellas non può fare l’assente, più che mai perché non avrebbe giustificazioni di sorta.
Per far rientrare la protesta e riavvicinare il popolo gialloblù alla causa la ricetta è una e una soltanto: vincere, sì, ma soprattutto convincere. Facile a dirsi, a farsi si vedrà.