Il «trionfo» del Settecento veneto
Da Tiepolo a Canaletto e Guardi: in mostra a Vicenza anche le opere dal «Pushkin»
Un souvenir dal Settecento veneto. Un tempo i dipinti dei grandi artisti veneti diventavano oggetti-ricordo che le grandi signorie europee riportavano in patria dopo un viaggio in Italia. Allo stesso modo, oggi, il visitatore che entra a Palazzo Chiericati può compiere il percorso inverso: partire da quelle stesse opere e assaporare l’atmosfera della terra veneziana del Settecento.
Basta immergersi in una delle otto sale lungo le quali si snoda la mostra «Il trionfo del colore. Da Tiepolo a Canaletto e Guardi», che riconsegna tutte le anime dell’ultimo secolo della Serenissima Repubblica di Venezia: dalle immagini sacre di Giambattista Piazzetta ai colori di Tiepolo (padre e figlio), dalle sculture di Orazio Marinali alle grandi vedute di Bernardo Bellotto e Canaletto, fra cui il maestoso Il ritorno del Bucintoro all’approdo di Palazzo Ducale (1727-1729), esposto in bella mostra anche sui manifesti e sul catalogo dell’esposizione. E poi Giambattista Pittoni, Francesco Guardi, Pietro Longhi. L’iniziativa - aperta al pubblico da oggi al prossimo 10 marzo - è curata da Mondomostre e promossa da Comune di Vicenza e Intesa San Paolo ma sconta una collaborazione, strategica, con il museo russo delle Belle arti «A.S. Pushkin» di Mosca.
È da lì, infatti, che provengono 24 delle 64 opere esposte nelle due sedi vicentine di Palazzo Chiericati e delle Gallerie d’Italia di Palazzo Leoni Montanari, dov’è ospitato Madonna con i santi Luigi da Tolosa, Antonio da Padova e Francesco d’Assisi di Giambattista Tiepolo (1730-1735). E nel dialogo fra le opere esposte nelle due sedi e le stesse collezioni permanenti dei musei emerge lo scenario nel quale quegli stessi dipinti sono stati realizzati, ovvero la narrazione della cultura veneta del Settecento, di cui la città del Palladio mantiene le testimonianze anche negli affreschi delle ville venete nel circondario.
«Vicenza - dichiara il vicedirettore delle attività scientifiche del museo russo nonché una delle curatrici della mostra, Vittoria Markova - aveva un ruolo centrale all’epoca perché molte delle grandi famiglie vicentine commissionavano le opere ai più noti artisti veneziani, come i Tiepolo». Il percorso interno alla mostra è un climax di atmosfere che iniziano nel dialogo fra Piazzetta e Tiepolo e culminano con la grande sala «dei Lunettoni», allestita ad-hoc per ospitare le vedute di Canaletto, Bellotto e Guardi.
Biglietti da 5 euro, orari: dal martedì alla domenica, 9-19 (Chiericati) e 10-18 (Leoni Montanari). Informazioni sul sito web: www.iltrionfodelcolore.it.