Celestini racconta il «Pueblo» delle periferie
La rassegna ospitata allo Stimate e al Camploy all’insegna dell’avanguardia Prosa, danza e contaminazioni dal 30 novembre: apre Ascanio Celestini
Quando si dice avanguardia, s’intende qualcosa di diverso dalle solite rotte, che non cerca il consenso, ma offre nuovi spunti e resta inciso nella memoria. È questo il segno distintivo della rassegna «L’Altro Teatro», organizzata dal Comune di Verona in collaborazione con il Circuito Teatrale Regionale ArteVen, Ersilia Cooperativa ed Exp – Are We Human. Giunta alla 15esima edizione, andrà in scena al Teatro Stimate, al Teatro Camploy e «on the road», con 18 spettacoli di prosa, danza e contaminazioni che si preannunciano già i nuovi classici di domani. Il sipario si apre il 30 novembre davanti all’autore-attore Ascanio Celestini e alla fisarmonica di Gianluca Casadei, impegnati a raccontare del Pueblo delle periferie, ai margini della società e dell’informazione. Dal 22 al 27 gennaio il palcoscenico diventa un furgone in movimento, con a bordo solo 7 spettatori per volta, accanto a una Medea per strada interpretata dall’intensa Elena Cotugno. I pochi che riusciranno ad accaparrarsi il biglietto viaggeranno con lei in un’ideale tratta che va dalla Romania all’Italia. Si torna in platea il 1 febbraio con Mi sa che fuori è
primavera di Giorgio Barberio Corsetti e Gaia Saitta, adattamento del testo teatrale di Concita De Gregorio su un terribile fatto di cronaca, dove anche gli spettatori saranno chiamati a rimboccarsi le maniche, ognuno col suo frammento di dolore e un briciolo di speranza. Utopia ed ecologia sono i temi che si toccheranno il 15 marzo durante
Walter. I boschi a nord del futuro dei Fratelli Dalla Via, mentre il 26 marzo sarà la volta di Cous cous klan, una miscela esplosiva innescata dal gruppo Carrozzeria Orfeo. Il cantautore Simone Cristicchi il 5 aprile sarà l’unico inter-