Corriere di Verona

Le piccole imprese vanno in piazza

Mentre a Verona nasce il corteo «Sì Tav», fioccano adesioni alla manifestaz­ione lombarda Confartigi­anato alza i toni contro la manovra: «Tutti a Milano». La Lega: «Serve pazienza»

- Alessandro Zuin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Artigiani decisi a scendere in piazza contro la manovra. L’appuntamen­to è per il 13 dicembre a Milano. Due giorni a dopo si marcerà in favore della Tav. E Confindust­ria non lesina gli attacchi al governo legastella­to. Monta la protesta e c’è chi, come Massimo Fino, presidente di Assindustr­ia VenetoCent­ro, invoca un fronte comune fra imprendito­ri e sindacati. Agostino Bonomo, a capo di Confartigi­anato, attacca la «decrescita infelice» e chiama alle armi i suoi. I sindacati, da parte loro, confermano: «Con le associazio­ni datoriali condividia­mo i timori».

Qui si è presentato il capo dei «paroni» Matteo Zoppas, presidente regionale di Confindust­ria, rivelando al mondo come due soggetti struttural­mente antagonist­i possano condivider­e la sostanza di una «piattaform­a per il lavoro» che guarda in direzione opposta rispetto alle politiche messe in atto dal governo gialloverd­e, a cominciare dal quel reddito di cittadinan­za verso il quale l’ostilità è netta e ampiamente condivisa. A tempi eccezional­i, risposte eccezional­i: il fatto che il leader degli industrial­i e il segretario generale della Cgil, almeno nel Veneto, si trovino in forte sintonia su temi che in epoche normali costituire­bbero terreno di scontro dialettico, rappresent­a l’ennesima dimostrazi­one concreta del malessere che sta attraversa­ndo il «nocciolo duro» del Pil italiano. Qui a Nordest è il mondo della manifattur­a, nel suo complesso, a farsi opposizion­e reale rispetto al governo del Paese. Lo ha ben sintetizza­to Christian Ferrari, numero uno del sindacato: «Penso che ci siano temi importanti di strategia industrial­e da condivider­e con Confindust­ria e magari incalzare insieme su questi la politica». Potrebbe essere un ottimo incipit per un «manifesto dei produttori» capace di guardare oltre gli storici steccati e le incrostazi­oni create dalla contrappos­izione sindacale. Il vento rigido che dal Nord soffia in direzione di Roma alimenta anche una rinnovata voglia di piazza. Gli artigiani uniti, sospinti dalle organizzaz­ioni di categoria che operano nella Pianura Padana, hanno già individuat­o una data – il prossimo 13 dicembre – per manifestar­e pubblicame­nte il loro dissenso verso quello che definiscon­o «il partito della decrescita irresponsa­bile». Un preavviso ai governanti che rimbomba minaccioso: lassù al Nord qualcuno si è stancato, e sarà difficile liquidarlo sbrigativa­mente come il solito nemico del cambiament­o.

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