Le piccole imprese vanno in piazza
Mentre a Verona nasce il corteo «Sì Tav», fioccano adesioni alla manifestazione lombarda Confartigianato alza i toni contro la manovra: «Tutti a Milano». La Lega: «Serve pazienza»
Artigiani decisi a scendere in piazza contro la manovra. L’appuntamento è per il 13 dicembre a Milano. Due giorni a dopo si marcerà in favore della Tav. E Confindustria non lesina gli attacchi al governo legastellato. Monta la protesta e c’è chi, come Massimo Fino, presidente di Assindustria VenetoCentro, invoca un fronte comune fra imprenditori e sindacati. Agostino Bonomo, a capo di Confartigianato, attacca la «decrescita infelice» e chiama alle armi i suoi. I sindacati, da parte loro, confermano: «Con le associazioni datoriali condividiamo i timori».
Qui si è presentato il capo dei «paroni» Matteo Zoppas, presidente regionale di Confindustria, rivelando al mondo come due soggetti strutturalmente antagonisti possano condividere la sostanza di una «piattaforma per il lavoro» che guarda in direzione opposta rispetto alle politiche messe in atto dal governo gialloverde, a cominciare dal quel reddito di cittadinanza verso il quale l’ostilità è netta e ampiamente condivisa. A tempi eccezionali, risposte eccezionali: il fatto che il leader degli industriali e il segretario generale della Cgil, almeno nel Veneto, si trovino in forte sintonia su temi che in epoche normali costituirebbero terreno di scontro dialettico, rappresenta l’ennesima dimostrazione concreta del malessere che sta attraversando il «nocciolo duro» del Pil italiano. Qui a Nordest è il mondo della manifattura, nel suo complesso, a farsi opposizione reale rispetto al governo del Paese. Lo ha ben sintetizzato Christian Ferrari, numero uno del sindacato: «Penso che ci siano temi importanti di strategia industriale da condividere con Confindustria e magari incalzare insieme su questi la politica». Potrebbe essere un ottimo incipit per un «manifesto dei produttori» capace di guardare oltre gli storici steccati e le incrostazioni create dalla contrapposizione sindacale. Il vento rigido che dal Nord soffia in direzione di Roma alimenta anche una rinnovata voglia di piazza. Gli artigiani uniti, sospinti dalle organizzazioni di categoria che operano nella Pianura Padana, hanno già individuato una data – il prossimo 13 dicembre – per manifestare pubblicamente il loro dissenso verso quello che definiscono «il partito della decrescita irresponsabile». Un preavviso ai governanti che rimbomba minaccioso: lassù al Nord qualcuno si è stancato, e sarà difficile liquidarlo sbrigativamente come il solito nemico del cambiamento.