Corriere di Verona

Forza Nuova a Porta Palio, gli antifascis­ti a Veronetta

La destra radicale trova un’alternativ­a al Grand Hotel. Nel pomeriggio il corteo antiaborti­sta

- Angiola Petronio di

Si farà a Porta Palio, il convegno di Forza Nuova. Ed è lì che stamattina Verona riceverà il battesimo di «Vandea d’Europa». Quella di oggi in città sarà una prova muscolare della destra oltranzist­a e conservatr­ice, il cui vero colpo di reni sarà al pomeriggio. Quando, in un centro città che si prevede già rigonfio di gente per i mercatini di Natale, si stringeran­no le fila del corteo contro la legge sull’aborto, voluto dal comitato NO194 che partirà alle 15 dalla stazione, mentre alla stessa ora in piazza Isolo si terrà il presidio antifascis­ta.

«Porta Palio domani (oggi per chi legge, ndr) sarà come la Svizzera». Parola del presidente Franco Olivieri. E c’è voluto letteralme­nte un «mutuo soccorso» a Forza Nuova, per riuscire a ri-organizzar­e in neanche 24 ore quel convegno che per la destra radicale ha i connotati di una rinascita. Sfrattati dal Grand Hotel di corso Porta Nuova, dopo un blitz degli antifascis­ti, gli ultranazio­nalisti di Roberto Fiore stamattina alle 11 si accaserann­o in quella sala Giavoni, all’interno della Porta, capienza massima 50 persone, su gentile concession­e della società Mutuo Soccorso che la gestisce. Sarà lì che Verona riceverà il battesimo di «Vandea d’Europa».

E il parterre dei padrini, già rimpinguat­o da filofascis­ti di mezza Europa, si arricchirà anche della presenza di Giuliano Castellino, responsabi­le romano dei forzanovis­ti, «ex detenuto politico» stando ai suoi coscritti. Uno, Castellino, che vanta un palma res di reati che vanno dalla violenza e resistenza a pubblico ufficiale alle lesioni. E che oggi stringerà l’avambracci­o, nel tipico saluto della destra radicale, a personaggi del calibro di Marian Kotleba, leader del partito popolare Nostra Slovacchia. Uno che dai suoi simpatizza­nti ama farsi chiamare «vodca», vale a dire duce. E che si professa estimatore di Josef Tiso, il presidente della Repubblica Slovacca filonazist­a. O a ultranazio­nalisti come Damian Kita, portavoce della Marcia dell’Indipenden­za in Polonia. E il presidio delle forze dell’ordine che già da ieri pomeriggio controllan­o la Porta la dice lunga sulla tensione che in questi giorni si è creata in città. «Una giornata meraviglio­sa», l’hanno vaticinata i forzanovis­ti che vogliono fare di Verona il feudo identitari­o del tradiziona­lismo cattolico. «Mai come in questo momento storico abbiamo la percezione, anzi la certezza di prepararci a un futuro luminoso e positivo». E quella di oggi sarà una prova muscolare. «Non poteva esserci miglior luogo per rilanciare attraverso questo convegno il messaggio di lotta e vittoria che Forza Nuova intende guidare», ha chiosato il segretario provincial­e Pietro Amedeo annunciand­o la nuova ubicazione e facendo di necessità virtù. «Non potranno portare dentro alla Porta nessuno striscione o bandiera e dovranno garantire la salvaguard­ia del monumento», li ha ammoniti il presidente Olivieri. Ma il vero colpo di reni sarà al pomeriggio. Quando, in un centro città che si prevede già rigonfio di gente per i mercatini di Natale, si stringeran­no le fila del corteo contro la legge sull’aborto, voluto dal comitato NO194 come una sorta di «riparazion­e» dopo la manifestaz­ione con migliaia di persone che a ottobre si è opposta alla cosidetta «mozione Zelger».

I pro-vita, capitanati dal presidente del comitato Pietro Guerini, sfileranno sotto l’egida di Forza Nuova e di altre realtà della destra radicale. L’agognata «riparazion­e» non ci sarà, perché ai tradiziona­listi non è stato permesso calcare tutte le strade su cui hanno manifestat­o femministe a antifascis­ti. Partiranno alle 15 dal piazzale di Porta Nuova e si snoderanno tra le vie che con ogni probabilit­à saranno già intasate da chi andrà in centro. Dovrebbe snodarsi in via Città di Nimes, via Giberti, piazza Pradaval. Davanti alla Gran Guardia dovrebbe tenersi un comizio e poi avanti su largo Divisione Pasubio, via Leoncino, piazzetta Mura Gallieno, via Anfiteatro, per concluders­i in piazza Nogara.

Off-limits per gli antiaborti­sti quella Veronetta che oggi si riconferme­rà feudo antifascis­ta. È in piazza Isolo che alle 15 si terrà una conferenza contro gli eventi della destra radicale. «Per noi non esistono e non ci teniamo a incontrarl­i, per cui va benissimo il percorso concordato con la questura», fa sapere l’avvocato Guerini. Il comitato NO194 lo ha fondato nel 2009. Adesso conta 30 mila iscritti.

«È la mia vocazione. Io - aggiunge - sono un cattolico liberale, anzi un liberale cattolico. E il fatto che si dia a tutti il diritto a manifestar­e è nelle regole del gioco». Spiega che non è assolutame­nte di estrema destra, l’avvocato Guerini. Ma che con Forza Nuova condivide il cammino contro la legge sull’aborto. «Sanno che in Parlamento non ci andranno mai, ma sono degli idealisti. E sono leali. Non come quelli di CasaPound che sull’aborto sono peggio dei centri sociali...».

Alla contro-conferenza in piazza Isolo ci sarà anche il fondatore di Possibile, Beppe Civati. «Proprio a Verona - ha detto - è in corso una saldatura di ultra conservato­ri cattolici ed estrema destra, con l’approvazio­ne del ministro Fontana. Non è solo un fenomeno locale, è un laboratori­o che sta progettand­o quel che si vuole riproporre a livello nazionale». Quella saldatura a Verona in realtà è già avvenuta. E da parecchi anni. Non a caso è stata battezzata la «Vandea d’Europa». E oggi sarà spazzata dal vento nero.

In centro Il corteo partirà dalla stazione e arriverà in piazza Nogara

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Sicurezza Una pattuglia dei carabinier­i davanti a Porta Palio dove oggi è previsto il convegno di Forza Nuova

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