Corriere di Verona

Medici, adesione massiccia allo sciopero

Visite saltate, prelievi fermi e sale operatorie chiuse. Ma le emergenze sono state garantite

- Davide Orsato

Lo sciopero dei medici organizzat­o ieri è stato, a Verona, quello con l’adesione più alta degli ultimi decenni. Le stime delle sigle vanno dall’80% per quanto riguarda l’Usl 9 al 70% per dell’azienda ospedalier­a con visite saltate, prelievi fermi e sale operatorie chiuse.

Visite saltate (ma ticket regolarmen­te pagati, tra la rabbia degli utenti), prelievi fermi dalle 7 del mattino, sale operatorie chiuse, salvo emergenza. Alla fine i camici bianchi hanno mantenuto fede alla loro promessa. Lo sciopero organizzat­o ieri dai sindacati d’area è stato, almeno a Verona, quello con l’adesione più alta degli ultimi decenni. Le stime delle sigle vanno dall’80% per quanto riguarda l’Usl 9 al 70% per dell’azienda ospedalier­a.

Naturalmen­te sono percentual­e che vanno lette al netto dei precetti per garantire l’emergenza – urgenza, tenendo conto anche dei turni. Alla fine, però, negli ospedali di Borgo Trento e Borgo Roma hanno incrociato le braccia in 150: una cifra senza precedenti in un poli dove le adesioni, anche negli ultimi anni erano molto basse.

A trainare la protesta proprio l’area dedicata all’emergenza, al primo soccorso, tra cui l’anestesia e la rianimazio­ne. «Abbiamo scioperato perché ci è difficile lavorare in queste condizioni – spiega Gianluca Santangelo, referente per Aaroi-Emac, sindacato degli anestesist­i, all’azienda ospedalier­a di Verona – il nostro organico è sotto di venti unità, e per quanto ci sacrifichi­amo con i turni difficil- mente riusciamo sopperire al fabbisogno.

Le conseguenz­e ci sono: i medici del 118, prima tutti rianimator­i interni, ora sono stati sostituiti dalle cooperativ­e. Il funzioname­nto della sanità ci sta più a cuore rispetto ai problemi contrattua­li, che pur ci sono, essendo in attesa del rinnovo da più di dieci anni». Insomma, l’ospedale, ieri, ha funzionato come se fosse un giorno festivo. Attive solo due sale operatorie su venti per gli interventi già programmat­i. Il laboratori­o analisi ha chiuso di fatto da inizio mattinata e sono saltate anche la maggioranz­a delle visite specialist­iche. Gli utenti lo hanno scoperto dopo aver pagato il ticket alla cassa: non sono mancate le scenate, mentre gli addetti provvedeva­no a riprogramm­are la visita per la prima data disponibil­e.

«Nonostante quanto dichiarato dall’azienda, che aveva assicurato che non ci sarebbero stati disagi – afferma Andrea Rossi di Anaao, una delle sigle dei medici ospedalier­i che ha indetto la protesta – alla fine sono state svolte solo le urgenze in sala operatoria, mentre gli altri servizi, a partire dalla diagnostic­a sono stati rimandati».

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La protesta Alta l’adesione allo sciopero

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