Arsenale, analisi dei terreni in primavera
Solo in primavera potranno partire i lavori. Scintille Segala-Generazione Verona
Arriverà in primavera per conoscere l’esito delle analisi sui veleni esistenti nel sottosuolo dell’Arsenale: solo dopo quell’esito potrà partire la vera e propria bonifica, al termine della quale si potrà partire con la realizzazione del grande parco centrale.
Bisognerà aspettare primavera per conoscere l’esito delle analisi sui veleni esistenti nel sottosuolo dell’Arsenale: solo dopo quell’esito potrà partire la vera e propria bonifica, al termine della quale si potrà partire con la realizzazione del grande parco centrale, all’interno del grande compendi asburgico.
A spiegarlo è l’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala, in una vivace polemica via Internet col gruppo politico Generazione Verona, che fa capo all’ex presidente di Agsm, Fabio Venturi. I seguaci di Venturi hanno infatti proposto di usare i 9 milioni di euro, già destinati al rifacimento dei tetti degli edifici, siano invece destinati all’immediata bonifica dei terreni e alla costruzione di una palazzina da affidare subito all’Accademia di Belle Arti. Nella sua replica, affidata a Facebook, l’assessore Segala spiega perché tutto questo non è possibile, e fa il punto anche su altre questioni. A partire appunto dal tema dei veleni nel sottosuolo.
Una serie di rilievi, aveva scoperto che al di sotto dell’area dell’Arsenale ci sono cadmio, piombo ed altri elementi tossici. La questione va avanti da anni, e le ultime analisi avrebbero mostrato una diminuzione di quelle sostanze tossiche. Che però esistono. Segala spiega che «per stanziare i soldi per la bonifica abbiamo affidato ad un professionista l’integrazione del piano di caratterizzazione del terreno e stiamo affidando a ditte specializzate le indagini: solo al termine dei lavori potremo capire che tipo di bonifica fare e quindi iniziare la progettazione del parco».
L’assessore ci ha poi spiegato che i risultati delle analisi arriveranno appunto più o meno nel mese di marzo. «Dopo di che, con almeno un preliminare in mano – aggiunge - potremo stanziare i soldi per il progetto stesso».
Sul piano tecnico, Segala spiega ai seguaci di Venturi che «c’è un procedimento avviato che stanzia i 9 milioni per interventi specifici (il rifacimento dei tetti, ndr)», aggiungendo che «non si può cambiare la destinazione del finanziamento perché, come nel gioco del Monopoli, si tornerebbe alla casella di partenza senza i 9 milioni disponibili». Di rilievo anche la precisazione di Segala sulla sede dell’Accademia Cignaroli, che corregge quanto affermato finora a Palazzo Barbieri.
Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, infatti, l’assessore al Patrimonio, Edi Maria Neri, aveva spiegato che il Comune aveva tentato di cedere palazzo Montanari, sede attuale dell’Accademia, all’Università di Verona, ma la proposta era stata gentilmente declinata. La stessa Neri aveva ipotizzato quindi di mettere all’asta il Palazzo per 10 milioni, dopo averlo valorizzato dandogli destinazione ricettiva, con la possibilità quindi di trasformarlo in albergo.
Segala rivela invece che a Palazzo Barbieri si sta «lavorando è una permuta affinché chi appalta i lavori prima si occupi di eseguirli in Arsenale e solo una volta ultimata la nuova sede, abbia disponibile l’immobile». Ultima battuta al cianuro contro il gruppo di Venturi: «Vi consiglio seriamente – tuona l’assessore - di studiare senza pressapochismo perché state facendo ancora quel che è stato fatto negli anni scorsi: raccontare bugie e vendere disinformazione ai cittadini».