Murrine in vetro per pagare lo stadio L’idea di Confindustria per il Venezia
Proposta di Marinese: «Seguiamo l’esempio della Juventus». Il club all’oscuro
Il Venezia Stadium come l’Allianz Stadium della Juventus. Da una parte le stelle con il nome dei campioni e dei tifosi sulle rampe d’accesso, dall’altro le più tradizionali murrine in vetro di Murano. La proposta l’ha lanciata il presidente di Confindustria Venezia-Rovigo Vincenzo Marinese per cercare di coinvolgere tifosi, imprenditori e cittadini nella realizzazioni del nuovo stadio di Tessera da 18.500 posti.
In sostanza acquistando il «vetro-mosaico», chiunque potrà finanziaria la realizzazione dell’opera. «Vogliamo dare un segnale concreto e tangibile a supporto della città e del Venezia — spiega marinese — Doneremo la prima murrina al presidente Tacopina. Ovviamente, se lui accetterà la proposta, avrà il nostro totale supporto, se preferirà procedere in altro modo, avrà comunque il nostro pieno sostegno».
In realtà il VeneziaFc prende tempo: «L’idea di Confindustria è bella — dice il direttore generale Dante Scibilia — ma va definito come interpretarla. Comunque ritengo positivo la volontà di partecipazione dell’intera città ad una infrastruttura importante e attesa da anni». Quella della società è una corsa contro il tempo per arrivare all’inaugurazione dell’impianto nell’agosto del 2023, tanto che i progetti verranno consegnati alla Regione, che aprirà così la Conferenza dei servizi decisoria, entro il mese di giugno per cominciare i lavori l’anno dopo. In questi mesi il presidente Joe Tacopina e il suo staff dovranno completare la lista di investitori che si faranno carico dell’operazione complessiva che oltre allo stadio prevede la realizzazione di un’area retail, hotel e parcheggi (pubblici e privati): stando alle valutazioni della società lagunare un investimento di 185 milioni di euro.
«Come presidente di Confindustria sono assolutamente favorevole alla costruzione del nuovo stadio», precisa Marinese che nei giorni scorsi sembrava aver espresso qualche dubbio sulla reale capacità economica dell’avvocato statunitense. «Da sempre sostengo che non si può dire di no a tutto, e che è fondamentale ragionare in un’ottica ampia, di area metropolitana: innanzitutto perché dimensioni ampie consentono di affrontare investimenti importanti con maggiore serenità, in secondo luogo perché il nuovo stadio possa diventare una grande hub di iniziative rivolte a tutta l’area metropolitana e, più in generale, al Veneto».
Il problema è che la proposta delle murrine non è stata concordata né con l’amministrazione comunale, tanto meno che la società e rischia di essere fine a sé stessa, riparando solo il «fraintendimento» di qualche sera fa quando il presidente di Confindustria è intervenuto durante un incontro organizzato dal Rotary Lions di Mestre.
Dal canto suo Marinese immagina uno dei muri esterni dello stadio ricoperto dalle murine, tutte diverse tra di loro e con il nome dei campioni e dei tifosi che le hanno acquistate. Di sicuro l’idea sembra essere prematura perché non c’è ancora il progetto definitivo che invece sarà presentato a giugno alla Conferenza di Servizi decisoria che entro 180 giorni dovrà esprimere il proprio parere. Nel frattempo il Comune di Venezia e il Casinò dovranno completare la valutazione dei 33 ettari di terreni (la stima si aggira attorno ai 20 milioni) che serviranno alla società del presidente Tacopina per realizzare lo stadium e le strutture collegate. Sarà comunque un «veicolo», fondo o società, a gestire l’operazione di cui il Venezia avrà una quota, il resto sarà degli altri investitori.
Marinese Vogliamo dare un segnale a supporto della città e del Venezia