Di Carlo rimette Birsa alle spalle delle punte
Ritrovare la zona centrale (dietro le punte Meggiorini e Stepinski e allineato sull’asse col regista Radovanovic) per provare a rimettersi al centro del Chievo. Una delle idee che accompagnano i gialloblù verso Napoli riguarda Valter Birsa. Lui che in assenza di Giaccherini rimane l’unica miccia della fantasia. Può incarnare, in un certo senso, il tourbillon tattico che ha investito il Chievo fra agosto e oggi, cioè fra le gestioni D’Anna e Ventura. Anni 32, sloveno, un piede sinistro che per una squadra all’ultimo posto in classifica pare quasi un lusso, Birsa è qui dal 2014. Sminuito dall’iniziale ruolo di esterno di centrocampo nel primo 4-4-2 di Maran, il suo decollo è coinciso col passaggio all’abito naturale di trequartista: 6 gol e 7 assist nel 2015-16, 7 gol e 9 assist nel 2016-17, 3 gol e 7 assist la scorsa stagione. Quest’anno, oltre a perdere l’appoggio di una mezzala come Castro, ha perso spesso proprio quella posizione. Con D’Anna ha fatto l’esterno nel tridente, o il secondo rifinitore a fianco a Giaccherini nel 4-3-2-1, qualche volta anche la seconda punta, mentre il 34-2-1 o 3-5-2 di Ventura l’ha tenuto lontano dal raggio d’azione preferito. Tornerà al 4-3-1-2, Di Carlo? È la soluzione tattica più citata in vista di domani a Napoli. Soluzione in cui Birsa si rimetterebbe al centro del villaggio in una zona ad alto traffico di palloni. Una zona dove va impressa al gioco quell’accelerazione che trasforma un’azione banale in ficcante: specialità, questa, che il Birsa di oggi vuole e deve ritrovare.